Mondo

Iraq: Rifkin, è il greggio l’obiettivo di Washington

Per l'economista Jeremy Rifkin, l'obiettivo Usa è lo sfruttamento del greggio, perché ''Bush proviene dall'industria petrolifera, e così il vice Cheney e tanti alla Casa Bianca".

di Paolo Manzo

La priorita’ di George Bush e’ ”realmente la tutela della sicurezza nazionale. Ma sarebbe da ingenui credere che sia l’unico”. Per l’economista Jeremy Rifkin, l’obiettivo di Washington e’ lo sfruttamento del greggio, perche’,spiega al Corriere della Sera ”Bush proviene dall’industria petrolifera, e cosi’ il suo vice Dick Cheney e molta della gente che lo circonda alla Casa Bianca. Io immagino che si siano detti: il nostro obiettivo e’ disarmare e deporre Saddam. Ma poi ci troveremo davanti alla seconda riserva di petrolio del mondo, con la possibilita’ di creare un nuovo assetto geopolitico in Medio Oriente…”. ”La maggioranza degli americani nei sondaggi dice chiaramente di non condividere un attacco all’Iraq senza l’avallo dell’Onu” mentre ”il mondo degli affari sta trattenendo il fiato, preoccupato dalla crescita del prezzo del greggio”. Oggi il prezzo e’ di 35-40 dollari a barile. ”Quando i prezzi raddoppieranno o cresceranno anche piu’ del doppio, restando alti per un paio di mesi o addirittura di piu’, ci saranno seri problemi per l’economia. La crescita del petrolio ha effetti sui consumi: la gente paga di piu’ l’energia in casa e la benzina per l’auto e riduce le spese, bloccando l’economia”. Ma per quanto tempo i prezzi del greggio resteranno alti? ”Nessuno lo sa, ma non c’e’ da essere ottimisti: i pozzi petroliferi iracheni sono in pessime condizioni, serviranno miliardi e miliardi di investimenti per portarli a pieno regime. Intanto, pero’, gli altri giacimenti petroliferi nel mondo avranno cominciato ad esaurirsi. E in queste condizioni i prezzi non potranno calare”. ”Nel giro di pochi anni -afferma Rifkin- i due terzi delle risorse petrolifere mondiali saranno concentrate in Medio Oriente. E anche la maggior parte del gas naturale. Se la regione e’ ‘calda’ adesso, immaginate che cosa potra’ succedere allora? ”.


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