Mondo

Iraq: Falck a Berlusconi, “sono deluso”

In una lettera aperta su 'Il Corriere della sera' al premier Silvio Berlusconi Giorgio Falck si dice molto deluso della posizione del governo italiano sulla crisi irachena

di Paolo Manzo

”Sono francamente deluso dalla tua attitudine sulla questione irachena, piu’ che deluso, non capisco perche’ sei entrato in rotta di collisione col tuo elettorato”. Cosi’, in una lettera aperta su ‘Il Corriere della sera’, e dando del tu al premier Silvio Berlusconi ”come ce lo diamo in privato”, Giorgio Falck si domanda il perche’ di ”questo mezzo suicidio politico”. Tener conto dei sondaggi ”e’ un metodo giusto, perche’ lo hai abbandonato?”, prosegue l’industriale, affermando che ”la gente non e’ arrabbiata: e’ furibonda contro questa guerra inutile e immorale e solo un 40 per cento per ragioni etiche o perche’ e’ cattolica e segue le ragioni del Papa, gli altri per ragioni semplici e pragmatiche, il clima di incertezza paralizza i consumi, sono arrabbiati gli investitori per una Borsa che crolla ogni giorno, sono arrabbiati gli imprenditori esportatori in quanto l’enorme deficit americano per preparare questa guerra ha portato l’estrema debolezza del dollaro mettendo fuori competizione il prodotto europeo”. ”E sono arrabbiati gli automobilisti (e sono tanti) ogni volta che vanno alla pompa a fare il pieno e cosi’ via -prosegue la lettera di Giorgio Falck- e sarebbero molto piu’ arrabbiati se sapessero le ragioni vere di questa guerra (come lo sa chi come me opera nel settore del petrolio); ne dico una sola e spero che basti: oggi le licenze di sfruttamento del petrolio in Iraq sono in mano alla russa Lukoil e alla francese Total-Fina-Elf, le nazioni pronte a mettere il veto all’Onu”. Sottolineando ”la coincidenza”, Falck aggiunge che ”gli americani e gli inglesi sono oggi totalmente esclusi. Con un governo filoamericano a Baghdad, le licenze sarebbero ‘ridistribuite’ e ovviamente le societa’ americane e la BP inglese farebbero la parte del leone”. Tornando all’aspetto del ”problema politico”, Falck scrive a Berlusconi che ”Chirac e Villepin godono di una popolarita’ immensa” e ”coniugano interessi nazionali e popolarita’ in un modo splendido. Con una posizione simile saresti l’idolo degli italiani, perche’ hai perso questa occasione?”. Definendo ”ambigua” la posizione del presidente del Consiglio, Falck afferma che ”l’ambiguita’ e il cerchiobottismo non hanno mai reso, in politica l’elettore vuole posizioni nette”.


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