Famiglia

Cipro, pacificazione sempre lontana

Fallito il vertice Onu. Non si sblocca la situazione nell'isola contesa fra turchi e greci. Annan: " l'ansia della guerra in iraq ha condizionato i lavori"

di Redazione

”Sfortunatamente questi sforzi di pace non hanno avuto successo. Siamo arrivati alla fine della strada”: in un laconico comunicato letto questa mattina all’alba dal suo inviato personale, Alvaro de Soto, che da’ tutto il senso della sua frustrazione e delusione, il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha annunciato il fallimento dei negoziati sulla riunificazione di Cipro. Dopo una maratona all’Aja lunga 15 ore, Annan non ha potuto far altro che arrendersi dinanzi all’impossibilita’ di convincere il presidente greco cipriota Tassos Papadopoulos e il leader turco cipriota Rauf Denktash a tenere due referendum separati sull’isola il prossimo 30 marzo, per chiedere alla popolazione il sostegno al piano dell’Onu. Secondo quanto emerso, sono stati i turco ciprioti a mettere definitivamente una pietra sopra il piano, dopo l’ultimo tentativo di Annan, che aveva proposto di continuare i negoziati fino al prossimo 28 marzo e di tenere quindi i referendum il 6 aprile: Papadopoulos si era detto disposto ad accettare questa nuova condizione, ma da Denktash e’ arrivato un ‘no’ senza appello. Il fallimento dei negoziati sulla riunificazione dell’isola dopo 29 anni comporta anzitutto che il prossimo 16 aprile ad Atene sara’ solo la parte greca di Cipro a firmare il Trattato di adesione all’Unione Europea, senza contare che le conseguenze del mancato accordo potrebbero ricadere anche sulla Turchia, Paese candidato all’ingresso: ”E’ difficile immaginare come sia possibile avviare negoziati di adesione con la Turchia in queste circostanze (il fallimento delle trattative)”, non ha mancato di sottolineare il commissario europeo all’Allargamento, Guenther Verheugen, sottolineando la bizzarria di un Paese candidato che non riconosce un Paese membro dell’Unione. ”Condivido con tutti i greco ciprioti e turco ciprioti amanti della pace, cosi’ come con i greci e i turchi, un profondo senso di tristezza. Non sono sicuro che un’altra opportunita’ del genere si ripresentera’ di nuovo cosi’ presto”, ha detto ancora Annan nella nota, annunciando che verra’ chiuso l’ufficio delle Nazioni Unite a Nicosia aperto un anno e mezzo fa, mentre i caschi blu dell’Onu continueranno a pattugliare la ”Green Line”, la linea Attila, l’ultimo muro d’Europa che divide Cipro dalla ”Repubblica turca di Cipro Nord”. Secondo quanto riferito, i turco ciprioti non hanno voluto cedere di un millimetro sulla parte del piano che prevedeva la restituzione ai greco ciprioti di parte del territorio della Rtcn, dove vivono circa 100mila dei 750mila turco ciprioti, mentre i greco ciprioti hanno continuato a lamentare che il diritto a rientrare nelle loro case abbandonate nel 1974 e’ stato concesso a troppi pochi rifugiati. Ma alla fine sarebbe stato appunto Denktash a escludere la possibilita’ di nuovi colloqui. ”Sono dispiaciuto, ma non penso che Denktash abbia lasciato ad Annan alcuna alternativa”, ha commentato Lord David Hannay, inviato speciale britannico a Cipro, che ha giocato un importante ruolo dietro le quinte nei negoziati sulla riunificazione dell’isola. Secondo il segretario generale dell’Onu, seppure il fallimento dei negoziati non sia direttamente collegato con la crisi irachena, non c’e’ dubbio che essa abbia inciso: ”Lasciatemi dire che una delle difficolta’ che ci troviamo ad affrontare in questa fase della ricerca di una soluzione per Cipro e’ che il nostro lavoro e’ oscurato dall’atmosfera di crisi e dalla grande ansia che coinvolge il mondo intero e che riguarda l’Iraq e il suo disarmo”, aveva detto ieri Annan durante una pausa dei negoziati


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