Formazione

Iraq: Powell e Rice ammettono, prove su uranio sono false

Il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) aveva avanzato dubbi sulla documentazione prodotta dagli Usa. Che alla fine hanno ammesso

di Gabriella Meroni

Un altro episodio di approssimazione, per non dire di malafede, si registra nel tentativo angloamericano di documentare con prove inoppugnabili la pericolosità dell’arsenale iracheno. Dopo lo scandalo del rapporto Blair sulle armi di Baghdad copiato da una tesi di laurea, ora si scopre che i documenti che dimostravano il tentativo iracheno di comprare uranio dal Niger erano falsi. Lo hanno ammesso il segretario di Stato americano, Colin Powell, e il Consigliere per la sicurezza nazionale, Condoleezza Rice, nel corso di due interviste televisive, aggiungendo però che «il programma nucleare iracheno resta una minaccia». Venerdi’ scorso, di fronte al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Mohammed El Baradei, aveva detto di esser giunto alla conclusione che la documentazione fornita da Washington e Londra sui legami Iraq-Niger era falsa. La Rice e Powell hanno ammesso che e’ cosi’, ma il Consigliere della Casa Bianca ha sottolineato che per tre volte – nel 1991, nel 1995 e nel 1998 – l’Aiea e’ stata sul punto di dichiarare l’Iraq libero da ogni programma militare nucleare quando poi e’ stato verificato che non era cosi’. “Quando si ha a che fare con un Paese totalitario come l’Iraq – ha detto la Rice – bisogna essere cauti prima di giungere a conclusioni simili”.


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