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Richiedenti asilo e giovani italiani “creano” un parco per la comunità

A Trento un gruppo di ventuno tra studenti locali e migranti accolti in città, tra la curiosità dei residenti, in una settimana hanno trasformato uno spazio abbandonato in luogo di aggregazione. Grazie a un patto tra comune, Csv e associazioni

di Andreas Fernandez

Un lembo di terra incolto, detriti, erbacce alte ovunque, incastonato nel totale abbandono tra i palazzi della periferia nord di Trento, precisamente nell’area verde di via Caneppele a Roncafort. È lo scenario nel quale si sono dati da fare una ventina di ragazzi tra i 17 e i 22 anni, studenti delle superiori e richiedenti asilo accolti in centri della città. Obiettivo: trasformare quello spazio in un luogo vivo e di condivisione per la comunità.


Tutto è nato da un patto firmato dal Centro di servizio per il volontariato Trentino, dalla cooperativa il Gabbiano, dall’Aps Carpe Diem e dal Servizio beni comuni del comune di Trento, che ha permesso di organizzare per tutta la settimana scorsa un campo di volontariato molto particolare, il “Ronca Camp! Laboratorio di competenze civiche”, pensato per avvicinare i giovani al volontariato e al tema dell’accoglienza, con il supporto di alcune realtà del terzo settore locale che gestiscono le residenze che accolgono molti rifugiati e richiedenti asilo a Trento.

Come spiega Francesca Fiori, coordinatrice del Csv, i giovani si sono impegnati nella cura di un’area verde inutilizzata che nel 2019 sarà trasformata dal comune in un parco pubblico ma che, grazie a loro, è ora temporaneamente disponibile per la comunità, in un’ottica di gestione condivisa dei beni comuni. Una rigenerazione urbana vera e propria, che al posto del nulla ha fatto sorgere qualcosa al servizio di tutti, con panche e tavoli autoprodotti grazie al riutilizzo di pallets avvitati uno ad uno, e un perimetro abbellito di dettagli creativi.

Le attività mattutine del campo di volontariato, svoltesi tra la curiosità dei residenti che spesso si sono messi a disposizione, hanno previsto l'impiego di vari materiali di riuso e non, donati da associazioni e aziende del territorio che, tramite i laboratori gestiti dal Csv Trentino e dagli operatori della cooperativa il Gabbiano, sono stati trasformati in arredi urbani. Ciò grazie anche all’immaginazione e al supporto progettuale di un altro laboratorio cittadino, il Laboratorio Sociale Officina Piedicastello, che negli scorsi mesi ha operato insieme al Csv in un altro quartiere della città. I pomeriggi, invece, sono stati dedicati all'approfondimento dei temi connessi al sistema di accoglienza in Trentino, con focus specifici sull'integrazione.

Tutti i venerdì di luglio l’associazione Carpe Diem garantirà ora una costante animazione nello spazio verde rigenerato con il progetto “Si alza il vento”, una rassegna di iniziative rivolte a bambini, giovani, famiglie.

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