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Responsabilità e imprese: arriva l’autocerificazione

Le aziende ''considerate socialmente responsabili", afferma Maroni, "potranno beneficiare di vantaggi fiscali". A novembre sarà presentata la proposta

di Stefano Arduini

A novembre dovrebbe essere pronta una proposta italiana sulla responsabilita’ sociale che prevede uno ‘standard’ che le imprese avranno la possibilita’ di adottare volontariamente attraverso una autocertificazione. Ad annunciarlo e’ il ministro del Welfare, Roberto Maroni nel corso del suo intervento al meeting nazionale dei ”Giovani Dirigenti” di Federmanager.

L’obiettivo del governo italiano, ha sottolineato il ministro, e’ quello di ”formulare una proposta della societa’ italiana da offrire come contributo all’Unione Europea in occasione del semestre italiano”. Proposta che dovrebbe essere presentata a novembre a Venzia in occasione della Conferenza dell’Unione Europea.

Le imprese che ”verranno considerate socialmente responsabili -ha sottolineato il ministro- potranno beneficiare di vantaggi fiscali”. Delle agevolazioni sono gia’ previste nella delega per premiare fiscalmente ”i comportamenti virtuosi e consentire alle imprese socialmente responsabili di potere usufruire di vantaggi che provengono dai fondi pensioni etici”.

Dagli ultimi dati diffusi dalla Commissione Europea, ha sottolineato Maroni, si osserva che negli ultimi tre anni i prodotti venduti dalle societa’ socialmenteresponsabile sono circa radoppiati.

I giovani manager industriali di Federmanager intendono essere i ”promotori e i custodi” della Corporate Social Responsability. Da qui la messa a punto di una ”Carta dei Valori” da sottoporre all’intero mondo della dirigenza e la richiesta alla Federmanager e alla Cida di mettere al centro della loro agenda politica l’impegno su questo terreno.

Questo e’ il messaggio emerso nel corso del Sesto Meeting Nazionale dei Giovani Dirigenti. ”I principi della responsabilita’ sociale d’impresa -ha detto il coordinatore nazionale giovani dirigenti, Giuseppe Sangiovanni- indicano in un modello di governance allargata il futuro delle aziende: un modello in base al quale chi governo ha responsabilita’ che si estendono dall’osservanza dei doveri fiduciari nei riguardi della proprieta’ ad analoghi ed altrettanto forti doveri fiduciari nei riguardi di tutti gli stakeholders”.

I giovani dirigenti, ha concluso, ”sono convinti che il rispetto di questi principi non e’ affatto inconciliabile con obiettivi quali il profitto e la competitivita’ dell’impresa”.

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