Le Misericordie sbarcano a Bruxelles

Al via il progetto delle Misericordie in Europa per portare l'unicità del volontariato italiano nel cuore delle istituzioni europee. «A Bruxelles prima che a Roma si decidono molte norme che vedremo attuate in Italia» spiega il presidente Roberto Trucchi.

di Redazione

Le Misericordie sono ufficialmente in Europa. Il progetto #EuroMise2014, partito a novembre proprio dalle sedi istituzionali della politica e delle principali reti europee del non profit, ha preso il volo. Nelle scorse settimane, il Consiglio di presidenza della Confederazione nazionale delle Misericordie, ha deliberato formalmente l’avvio del progetto, che sarà attuato anche grazie alla postazione a Bruxelles di un ufficio confederale, che seguirà da vicino i processi europei. Responsabile di #EuroMise2014, l’esperto di processi formativi, Marco Iazzolino che, d’intesa con il Consiglio di Presidenza, ha delineato le priorità del piano di lavoro 2015-2016: servizi di interesse generale (con particolare attenzione alle questioni legate a gare ed appalti); salute di prossimità (trasporto sanitario, presidi di comunità); migrazione e grave marginalità (accoglienza, de-istituzionalizzazione, housing); volontariato sanitario; servizio civile Europeo; protezione civile.

Con quali peculiarità il volontariato italiano si inserisce nel panorama europeo? «Il volontariato italiano è un unicum nel panorama Europeo, capace anche di costruire rapporti strutturati e poliedrici con le pubbliche amministrazioni per dare risposte ai bisogni della gente», ha detto Iazzolino. «Questo modello originale, consolidato da secoli, affidabile e funzionale deve oggi essere difeso, poiché la visione “mercatista” dell’Unione Europea può portarlo verso derive che lo possono snaturare, magari mettendolo in competizione con il mercato del  profit».

Presidente Trucchi, con queli peculiarità le Misericordie, in particolare?
La cultura storica delle Misericordie caratterizza fortemente l’associazionismo che da sempre ha percepito i bisogni delle comunità (il cosiddetto radicamento territoriale), anticipando il pubblico sulle problematiche locali e intervenendo con strumenti atti a superare fenomeni di povertà ed esclusione sociale, anche prima della costituzione dei moderni sistemi di welfare oggi non più sostenibili. In questo senso le associazioni di volontariato sono fenomenali antenne di un territorio e luoghi di vera democrazia. Vogliamo valorizzare il nostro essere Volontari delle Misericordie pure nella consapevolezza che i termini “Volontariato” ed “Associazioni di Volontariato” non trovano nella nostra “Europa” un comune significato.

Sul perché un ufficio a Bruxelles Roberto Trucchi, presidente nazionale della Confederazione, risponde
A Bruxelles, prima ancora che a Roma, si decidono oggi molte norme che vedremo attuate in Italia tra tre anni e che incidono in modo diretto e concreto sui servizi delle nostre Misericordie. La presenza di un Ufficio di Rappresentanza proprio nel cuore delle istituzioni europee ci permette non solo di comprendere, anticipare e preparare le nostre strategie di azione, ma anche di rappresentare i nostri valori, le nostre caratteristiche, le nostre esigenze per incidere quanto più possibile nelle direttive europee.

Cosa intende per “diretto e concreto”?
Qualche esempio? Le norme sull’allestimento delle ambulanze e dei mezzi di soccorso, sulle modalità di affidamento dei servizi alla persona, sulla formazione e certificazione delle competenze: tutte questioni che interessano profondamente il nostro mondo, i nostri stessi volontari e che hanno radici e prescrizioni nelle norme comunitarie. Partecipare attivamente ai processi decisionali europei significa conoscere dove si sta andando e, per quanto possibile, contribuire a determinare le scelte.

Cosa porterte delle Misericordie in Europa?
Vogliamo raccontare la nostra storia che crediamo possa contribuire a costruire una Italia ed una Europa che viva la coesione sociale come valore e non solo come prodotto.
 
Quali le parole d’ordine di questo nuovo progetto?
Pensiamo di dare forma a livello nazionale ed europeo a reti ed alleanze di esperienze che abbiano al centro una attenzione profonda alle parole comunità, inclusione sociale e salute di prossimità, costruendo concretamente e con generosità, come nel nostro stile, progettualità sostenibili, solidali e fedeli alle Opere di Misericordia. Crediamo in una progettualità che valorizzi il nostro essere organizzazioni di comunità capaci di gestire quei processi di innovazione indicati dai regolamenti dei fondi strutturali.
 


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