“Mafiosità” in campo e fuori: un protocollo per dire basta

Un protocollo d'intesa è stato siglato tra Csi Reggio Calabria e Csv "Dei Due Mari" per far sì che lo sport sia un vero motore di cambiamento. Punto di partenza il concetto che la squalifica in campo ti squalifica fuori

di Redazione

Obiettivo disinnescare la “bomba generazionale” della mafiosità in campo, in panchina e sugli spalti. Per raggiungerlo un protocollo d’intesa tra Csi Reggio Calabria e il Csv “Dei Due Mari”. Sono coinvolti tutti: ragazzi, allenatori, dirigenti e genitori.
Per Paolo Cicciù, presidente provinciale del Csi Reggio Calabria «non stiamo inventando niente di nuovo». E sottolinea: «A ben vedere in tutte le terre di frontiera, che sia Casal di Principe o lo Zen a Palermo, il calcio, lo sport in genere, è stato da sempre strumento di emancipazione dalle maglie della criminalità organizzata. Attività sportiva che si coniuga spesso anche con azioni di servizio, alle mense, nelle tendopoli, ovunque ce ne fosse bisogno. Oggi, senza se e senza ma, sono tanti i campi da gioco della nostra provincia, da “bonificare” rispetto ad una mentalità mafiosa che imperversa tra il silenzio dei tanti».

Cicciù riconosce che «questa nostra azione che partirà in concreto da settembre, ma già da oggi si sperimenta nei campionati Csi, sarà in qualche modo ostacolata, ma noi facciamo un appello responsabile a tutti: federazioni ed enti di promozione sportiva uniamoci, soprattutto, a difesa dei settori giovanili. Imprimiamo la nostra firma non solo su un protocollo di intesa, che oggi stiamo siglando Csi e Csv, ma è aperto a chiunque altro si voglia, e speriamo siano tanti, unire a noi, ma segniamo un “cambio di passo”, uno “scatto in avanti” per il bene della nostra società. Se è vero che lo sport può essere il motore del cambiamento, il baricentro del welfare, allora crediamoci, non tappiamoci gli occhi dinnanzi a dei numeri spaventosi ed in continuo aumento».

Punto di partenza un concetto: la squalifica in campo, ti qualifica fuori. Volontario al servizio degli ultimi per vivere un percorso nuovo che dimostri come le violenze di ogni tipo comportano sofferenza e solo attraverso il Bene autentico si può vincere la partita più importante. In campo e fuori.
Un’iniziativa che è già stata accolta con entusiasmo dalle Diocesi di Reggio Calabria – Bova ed Oppido Mamertina – Palmi; un plauso è giunto anche dalla Provincia di Reggio Calabria e accanto a Csi e Csv si è schierato anche Mimmo Praticò ed il Coni Calabria. Un protocollo di intesa, che dopo le firme del Csi Reggio Calabria e del Csv “Dei Due Mari” finirà sul tavolo del Prefetto della Città di Reggio Calabria. E non solo: un cammino di condivisione sarà avviato con Libera, nella persona di don Luigi Ciotti, ma anche con la presidenza nazionale del Csi, che in via preliminare attraverso il presidente Massimo Achini si è detto entusiasta del progetto ed è pronto ad estenderlo a tutti i campionati del Centro Sportivo Italiano. Estensione che vedrà il pieno coinvolgimento del CSVnet e che ha come obiettivo quello di sensibilizzare direttamente anche il presidente del Coni, Malagò.  

 «Il tempo è adesso», dichiara Mario Nasone, presidente del Csv “Dei Due Mari”. «di fronte a questa tremenda escalation di violenza non si può e non si deve restare inermi. Bisogna denunciare e agire: questo protocollo di intesa intende essere premonitore rispetto ad una nuova generazione di dirigenti sportivi, che prima di tutto siano educatori. Troppe volte si sentono e si vedono scene assurde, dove i genitori perdono la bussola e finiscono per essere i peggiori esempi per i propri figli e, pure per loro, questo protocollo di intesa prevede una formazione annuale all’impegno, al servizio, all’esempio. I nostri giovani hanno bisogno di punti di riferimento: come Csv siamo garanti che questo protocollo di intesa di innesca in un percorso ab origine; chiunque voglia prenderne parte è il benvenuto e sicuramente sarà da stimolo per migliorare ed intervenire in modo più significativo sul nostro tessuto sociale ».
 


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