Come innovare la cooperazione

«Innovare la Cooperazione Internazionale»: un convegno a Milano organizzato da Fondazione Don Carlo Gnocchi, Oxfam Italia e ASVI Social Change, con il patrocinio di Fondazione Cariplo.

di Redazione

Si intitola «Innovare la Cooperazione Internazionale. Innovative thinking to avoid sinking» il convegno che domani, venerdì 6 dicembre, a Milano riunirà attorno a un tavolo grandi nomi della cooperazione internazionale italiana e estera per rilanciare il settore e individuare nuove piste d’azione, nell’ottica di migliorare gli interventi per lo sviluppo. Il convegno (ore 9.30-15.00 a Milano, Centro Congressi Fondazione Cariplo – Via Romagnosi 8) è organizzato da Fondazione Don Carlo Gnocchi, Oxfam Italia e ASVI Social Change, con il patrocinio di Fondazione Cariplo.

Le domande a cui si tenterà di rispondere sono molte: quali saranno le sfide per la cooperazione nei prossimi anni? Come passare da progetti ed interventi spesso scoordinati e slegati, ad impatti sociali di ampia scala e lungo termine, con alleanze “cross-sector” efficaci? Su quali punti di forza le ONG Italiane potranno puntare per aumentare il loro impatto? Quali saranno le principali opportunità da cogliere? Come cambieranno identità e mandato delle ONG? Come la “Social Innovation” può contaminare anche la cooperazione allo sviluppo?

Due le premesse:

1.    la constatazione che il mondo della cooperazione italiana è in ritardo rispetto ad altri paesi nel comprendere i trend futuri e nel riposizionarsi, espandendosi oltre il “recinto classico” della cooperazione, attraverso il coinvolgimento “multistakeolders” e “cross-sector” di partners strategici (aziende, organismi internazionali, istituzioni, fondazioni di erogazione, soggetti not-for-profit europei particolarmente significativi, gruppi di cittadinanza e di economia collaborativa, piattaforme digitali).

2.    la presa d’atto che il vecchio concetto di cooperazione internazionale, frutto di un mondo diviso in blocchi e fortemente legato all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS), è entrato in crisi da alcuni anni.

Roberto Rambaldi è direttore affari istituzionali della Fondazione Don Gnocchi e spiega che «il cuore del messaggio della giornata sarà il riportare l’attenzione sulla cooperazione internazionale». Fra le strategie future che vede c’è quella di «puntare su un settore molto specialistico, nel nostro caso la riabilitazione e l’inserimento lavorativo di persone con disabilità, per valorizzare competenze specifiche» e mettersi poi in rete con altri soggetti – istituzionali e non profit – per costruire un progetto globale, tassello dopo tassello. «È un cambiamento di cui si parla da tempo, ma che nei fatti è stato realizzato di rado. Ma anche il nuovo ruolo che l’Europa vuole giocare impone una risposta diversa, più di rete».


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