Gli indici della “borsa dei poveri” in tempo di crisi

Il Bilancio Sociale 2012 di Osf ho fatto un focus sulla crisi e sulle risposte ad essa mettendo in fila i dati dal 2008 al 2012. Sale il moltiplicatore della solidarietà: ogni euro donato a Osf ne restituisce 2,85 in servizi

di Antonietta Nembri

Non ci sono solo dati nel Bilancio sociale 2012 di Opera San Francesco per i Poveri, ma una cruda fotografia dell’evoluzione della crisi e delle sue conseguenze sulla povertà. «Siamo un osservatorio privilegiato» ha ammesso padre Maurizio Annoni, responsabile di Osf nel corso della presentazione dell’edizione 2012 del Bilancio sociale, presenti il professor Marco Grumo, docente di economia aziendale alla Cattolica di Milano e direttore della divisione non profit di Altis e l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, che si è tenuta all’Università Cattolica di Milano.

Un osservatorio dunque che come ha ricordato padre Annoni se negli anni scorsi rispondeva ai cosiddetti nuovi poveri «oggi ci troviamo di fronte a un rischio povertà esteso» per questa ragione sono stati messi a confronto i dati dal 2008 al 2012 e da questo mettere in fila le cifre emerge come negli «ultimi due anni sono aumentati gli anziani, i padri separati, famiglie mono-parentali e semplici cittadini privati del loro lavoro. Non sono venuti meno gli utenti storici».
Di queste persone che la crisi sta mettendo ai margini parlano i numeri, come quello dei “beneficiari esterni” della farmacia di Osf, ossia persone soprattutto italiane non in grado di pagare i farmaci che vengono inviati all’Opera di S. Francesco dai medici di base e dagli ospedali, triplicato nel 2012 rispetto al 2008.
Tutti numeri con il segno più quelli illustrati: dal numero dei pasti che dai quasi 2000 giornalieri distribuiti nel 2008 sono saliti a oltre 2.600 lo scorso anno e come ha rivelato padre Maurizio in ulteriore incremento nei prima quattro mesi del 2013.

Nella presentare i dati del Bilancio Sociale, redatto in collaborazione con Altis, il professor Grumo da un lato ha ricordato che l’opera di cui si parla ha come protagonista «il cuore», ma allo stesso tempo è un’opera «rilevante per l’intera città di Milano con oltre un milione prestazioni sociali nel solo 2012. È un’impresa della carità», ha ricordato il docente sottolineando anche lo scarsissimo peso del contribuito pubblico a questa impresa «nel 2012 ha rappresentato lo 0,14% delle entrate con un calo del 40% rispetto al solo 2011».

Per sottolineare l’antitesi totale tra gli indici sempre sotto gli occhi di tutti, quelli finanziari, il professor Grumo ha sottolineato al tabella definitia degli indici della borsa dei poveri: fa un certo effetto vedere i grafici con l’andamento in salita, sapendo che si tratta della rappresentazione visiva dell’aumento dei servizi elargiti: dalla mensa al poliambulatorio, dal guardaroba ai servizi di igiene personale. Con i beneficiari complessivi che in questi cinque anni sono passati dai 25.499 del 2008 ai quasi 27mila del 2012 (26.945).
Ci sono anche altri numeri che danno il segno di come la crisi abbia inciso anche sull’esplosione del servizio di psicologia e psichiatria del poliambulatorio: il disagio sociale che si trasforma in disagio psichico che sono passati da quasi duecento a seicento in questi anni. E se aumentano i bisogni, la risposta della generosità di conseguenza deve aumentare. E per Opera San Francesco è successo. Sono aumentati i volontari (attualmente 720) che dall’inizio della crisi sono cresciuti del 41%, in crescita anche il volontariato aziendale: 123 dipendenti di 12 aziende che hanno donato 44 giornate lavorative.

E nonostante la crisi anche le donazioni sia in natura sia in denaro si sono mantenute costanti. Ma è la capacità di essere un moltiplicatore  di valore che per Grumo è importante: nel corso del 2012 il “valore restituito” è stato di ben 13,8milioni di euro, ossia «c’è stato un incremento del valore creato e ridistribuito. È aumentato il valore del moltiplicatore della solidarietà: ogni euro donato a Osf restituisce valore pari a 2,85 era 2,38 nel 2011». Sottolinea Grumo «il valore aggiunto prodotto da Osf è di 3,4 milioni di euro», un risultato che nasce anche dall’efficacia e dall’efficienza degli interventi portati avanti da un’impresa della solidarietà che, come ha tenuto a sottolineare padre Annoni non dimentica il suo punto di origine e che il responsabile di Osf ha voluto ricordare con le parole di papa Francesco «custodire Cristo nella vita per custodire gli altri e il creato» sono parole ha aggiunto padre Maurizio «che orientano il nostro impegno senza avere paura della bontà e della tenerezza».

Da parte sua l’assessore Majorino dopo aver ringraziato Osf per la sua azione ha sottolineato come «la bellezza di questa esperienza è che si trova nel cuore della città. Non è marginale il luogo in cui si svolge». Per Majorino diventa sempre più importante entrare in una logica di sistema tra istituzioni e privato sociale «la sfida futura è quella di mettere in comune gli strumenti operativi, così da conoscere gli utenti per mettere in comune e condividere le risposte ai bisogni mettendo in rete un percorso positivo». Uno dei sintomi della crisi per l’assessore è l’aumento del 300% delle richieste di sostegno al reddito, ma ha ricordato Majorino «gli ultimi tre governi hanno diminuito le risorse pubbliche per la coesione sociale quindi – ha aggiunto – o ci giochiamo il tentativo di riscatto insieme o non ce la si fa».
 


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