Verifiche straordinarie Inps chi ci guadagna?
L'associazione chiede l'immediato ritiro dell'emendamento che prevede un nuovo piano di verifiche straordinarie da parte dell'Inps. Speziale invita a smantellare il sistema che consente le certificazioni di false invalidità
di Redazione
L’immediato ritiro dell’emendamento sul nuovo piano di verifiche straordinarie Inps. È questa una delle richieste che arriva da Anffas onlus (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale). L’associazione chiede anche l’avvio di un serrato confronto con Inps per la revisione delle procedure per l’accertamento dell’invalidità civile – che rappresentano la vera causa del fenomeno dei falsi invalidi al solo ed esclusivo vantaggio degli apparati preposti a tale accertamento -, come peraltro indicato dalla recentissima relazione della Corte dei Conti che ha evidenziato la necessità di semplificare e razionalizzare tali procedure e, infine, l’avvio del confronto con Governo, a partire dal ministero della Funzione Pubblica, e Parlamento per la revisione dei criteri per l’accertamento dell’invalidità civile, stato di handicap e disabilità, come prevista dall’art.24 della L. 328/00.
All’origine di questa nuova presa di posizione di Anffas vi è l’approvazione all’unanimità da parte della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati di un emendamento alla Legge di Stabilità che dà mandato all’Inps di avviare di un nuovo piano di verifiche straordinarie per stanare i “falsi invalidi”. Si tratta di altre 450mila verifiche che si aggiungono alle centinaia di migliaia già effettuate dal 2009 a oggi, determinando di fatto un riesame a tappeto di tutte le provvidenze economiche riconosciute.
Nella sua riflessione Anffas su chiede: cosa produrranno, secondo le forze politiche che hanno unanimemente approvato l’emendamento, queste nuove verifiche? Risparmi per lo Stato? Individuazione di cittadini truffatori e medici compiacenti?
«Assolutamente no!» È la constatazione dell’associazione che – in una nota – ricorda il fatto che come già avvenuto, «i risultati certi saranno: ulteriori spese per l’intero apparato medico-amministrativo dell’Inps, ulteriori disagi e vessazioni per cittadini e familiari, revoche spesso ingiustificate delle provvidenze economiche e conseguenti ricorsi per il ripristino del diritto».
Si ripete – secondo l'associazione – una triste e inaccettabile vicenda che colpisce le persone con disabilità che, oltre alle discriminazioni di cui sono vittime, hanno subito e dovranno subire ulteriori umilianti accertamenti senza che questi siano finalizzati al miglioramento della loro qualità di vita. Questo, per le persone con disabilità intellettiva e /o relazionale assume addirittura aspetti paradossali.
Anffas Onlus e tutte le associazioni della disabilità hanno da sempre condannato le finalità e le modalità con le quali l’Inps, per conto dello Stato, ha condotto la campagna straordinaria di verifiche. Roberto Speziale, presidente nazionale dell’associazione commenta: «Anffas è dalla parte dei falsi invalidi? Certamente no!». E aggiunge: «In questi anni abbiamo imparato a nostre spese che quanto spacciato per caccia al falso invalido determina principalmente la criminalizzazione della spesa sociale considerata un costo non sostenibile. Non possiamo più accettare che si continui senza sosta a colpire e vessare solo le persone con disabilità, senza invece avere l’onestà e il coraggio di smantellare definitivamente l’intero sistema che consente la certificazione di false invalidità. I falsi invalidi» conclude Speziale, «non si certificano da soli: dietro il fenomeno si nascondono medici conniventi ed interessi economici di non poco conto, che non sono di certo a beneficio delle vere persone con disabilità».
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