Famiglia

Così GlaxoSmithKline ha conquistato 600mila famiglie italiane

di Redazione

Gli italiani sono legati alla tradizione quando si tratta di far addormentare i figli con la splendida e antichissima “ninna nanna” del racconto. A dirlo è la ricerca condotta da Doxa su un campione rappresentativo della popolazione composto da genitori e giovani, presentata a Verona in occasione del decimo anniversario del progetto di responsabilità sociale di GlaxoSmithKline “Leggere per Crescere”. Nato sulla scorta delle iniziative realizzate negli Usa alla fine del secolo scorso per migliorare l’alfabetizzazione della popolazione, “Leggere per Crescere” si rifà al progetto “Born to Read”, rivolto a tutta la popolazione infantile e attivato dall’Associazione dei Bibliotecari americani per sviluppare, attraverso la lettura ad alta voce, lo sviluppo mentale e l’amore per i libri, e ha raggiunto in Italia risultati lusinghieri: 14 regioni, 600mila famiglie, 11mila operatori, 71 ospedali coinvolti.
Ma quali sono le letture preferite dai bambini e dai loro genitori? Secondo l’indagine Doxa, l’eterno Cappuccetto rosso, con il lupo che spaventa quando si trasforma nella nonnina, sbaraglia tutti. Tre italiani su quattro, adulti e giovani che siano, ricordano le gesta della bambina nel bosco. Al secondo posto l’immortale Pinocchio di Collodi, seguito da Il piccolo principe (amato soprattutto dai teen agers) e da Alice nel paese delle meraviglie.

Conoscersi meglio
Storie fantastiche che si imprimono nella memoria e non la lasciano più, ma che hanno anche un valore che va al di là del piacere di ascoltare una bella narrazione. Leggere per Crescere è nato infatti per rendere sempre più consapevoli le famiglie che hanno bambini piccoli che il racconto e la lettura ad alta voce è uno strumento utile per lo sviluppo dell’essere umano, ed esplica diverse funzioni sul bambino, aiutandolo a sviluppare il linguaggio e la memoria e stimolandone la fantasia. Per l’adulto, invece, la lettura rappresenta un modo per relazionarsi con il figlio, aumentando il “feeling” affettivo e favorendo lo sviluppo delle capacità genitoriali. «Tra i tanti buoni motivi per rilanciare l’esperienza fertile della lettura e del racconto, uno mi sta particolarmente a cuore», conferma Fulvio Scaparro, psicoterapeuta e direttore scientifico di Associazione GeA-Genitori Ancora. «Nella lettura e nella narrazione, adulti e piccoli ascoltatori possono conoscersi meglio e in modo più autentico. Ci sono molte occasioni in cui questo è possibile, o almeno ce ne sono molte che possiamo creare: narrare una fiaba, raccontare le proprie esperienze, leggere o costruire storie, esplorare insieme luoghi fisici e immaginari, nuovi per entrambi».

Una sinergia efficace
Abituare il piccolo al racconto, quindi renderlo in futuro un lettore, è un obiettivo che si raggiunge attraverso la partecipazione tra tutte le componenti che entrano nel processo di crescita. Anche per questo famiglie, scuola, istituzioni (nel caso di Verona proprio il Comune e l’Università, insieme alla Regione Veneto, hanno accolto subito con grande interesse l’iniziativa), biblioteche, farmacie sono divenuti protagonisti attivi di “Leggere per Crescere”, che vede comunque nei pediatri il punto di riferimento fondamentale. «Il pediatra è una parte fondamentale nel processo di crescita del bambino perché lo segue nel tempo monitorandone lo sviluppo e ha il ruolo di prevenire le malattie, ed anche situazioni di possibile disagio, e di aiutare le famiglie ad un accrescimento ottimale del bambino», è il parere di Giampietro Chiamenti, pediatra di libera scelta, segretario regionale Fimp Veneto. «Inoltre la lettura ad alta voce al bambino deve iniziare nei primi periodi della vita, a partire dal sesto mese, con “libri-giocattolo” adeguati per cui il pediatra curante è in grado di dare il giusto consiglio a tutte le famiglie, nell’ambito dell’opera di prevenzione del pediatra che oltre a prevenire gli incidenti, a sensibilizzare sugli effetti nocivi del fumo passivo, ad aiutare il piccolo a nutrirsi e riposare bene e a controllare le normali funzioni fisiologiche, deve valutare nel tempo lo sviluppo del bambino e favorire appunto il racconto già in tenerissima età, obiettivo primo del progetto “Leggere per Crescere”».

Una crescita migliore
La lettura ad alta voce, che dovrebbe iniziare a partire dal sesto mese di vita del bimbo, è funzionale alla prevenzione delle difficoltà di apprendimento, soprattutto per i bambini che vivono in ambienti svantaggiati. La prova di questo viene da ricerche condotte negli Stati Uniti: un bambino che vive in una famiglia disagiata ascolta mediamente in un’ora 616 parole, sente 5 affermazioni e riceve 11 proibizioni. Se l’ambiente familiare è migliore, le parole ascoltate in un’ora quadruplicano offrendo maggiori stimoli, le affermazioni sono 9 volte più numerose e le proibizioni si dimezzano, forse per il fatto che i tanti “perché” dei più piccoli ottengono risposte esaurienti. Il racconto, in questo senso, può diventare uno strumento eccezionale per una crescita psicofisica migliore.


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