Non profit
Il 5 per mille, eccolo qua
Manca la copertura, dice la politica. Invece ci vuole poco...
di Redazione
«Il 5 per mille per me è una questione d’onore», aveva detto il 26 ottobre l’onorevole Maurizio Lupi aprendo la II Conferenza organizzativa di CSVnet. Lupi è, del resto, oltre che vicepresidente della Camera, una delle anime dell’Intergruppo per la Sussidiarietà che sul tema si è speso molte volte in questa legislatura.
A lui chiediamo conto del taglio del 75% della copertura del 5 per mille, e delle speranze residue di una copertura almeno pari a quella dello scorso anno.
Presidente, un taglio del 75% al suo onore e a tutti gli impegni pubblici presi da lei e dall’Intergruppo?
Ma no. Sul 5 per mille io sono tranquillo, la copertura residua sarà inserita nel decreto Milleproroghe che verrà presentato alla Camera prima di Natale.
Non si poteva evitare l’ennesimo “tira e molla” su una norma sperimentale da troppi anni?
In effetti sì, era meglio evitare. Sulla questione è stato fatto un errore politico e di comunicazione. Ma confido che col decreto Milleproroghe rimedieremo.
Perché nel ddl 3778 firmato da Tremonti è scritta la cifra di 100 milioni di euro?
Il testo a cui lei si riferisce è quello uscito dalla Camera. La legge di Stabilità, che è arrivata in Parlamento il 15 ottobre, non prevedeva risorse, ma solo un quadro di stabilità. Dopo la polemica con Fli che ci mandò sotto in commissione, Tremonti decise di inserire contestualmente anche una manovra da quasi 6 miliardi di euro per anticipare alcuni finanziamenti, e lo schema fu recepito dal maxiemendamento del governo del 10 novembre, che prevedeva queste voci: l’università e la proroga della cassaintegrazione in deroga. Tremonti inserì qui anche il rifinanziamento del 5 per mille, quello delle missioni internazionali, i fondi per scuole paritarie, un fondo per il trasporto pubblico locale su ferro. Il problema è che poi Tremonti è stato impegnato all’estero e nella discussione in commissione Bilancio, dovendo approvare alcune coperture, quella sui trasporti che doveva essere aumentata e quella sull’editoria politica e le tv private che non aveva copertura, rimasero poche risorse, solo 100 per il 5 per mille. L’errore, quindi, è stato voler prevedere il 5 per mille senza blindare la sua copertura.
Ma se il 14 non ci fosse la fiducia?
Sono convinto che la fiducia il governo la otterrà. In ogni caso, il governo rimane in carica per l’ordinaria amministrazione e siccome il Milleproroghe contiene misure che garantiscono la funzionalità dello Stato, si farà entro il 31 dicembre. Poi speriamo che il 5 per mille sia tolto una volta per tutte dalla discussione politica visto che il consenso è vastissimo.
[Riccardo Bonacina]
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