Le principali evidenze in merito alla preparazione finanziaria mostrano un valore dell’indicatore sintetico pari a 4,6 che indica come, in media, gli italiani adottino comportamenti non allineati al livello di preparazione (4,9). Più della metà degli italiani è consapevole che il conto corrente non costituisce una modalità di investimento dei propri risparmi e mediamente 3 italiani su 10 non controllano mai conto corrente e andamento dei propri investimenti. Quasi la metà degli italiani utilizza lo sportello bancario per compiere qualsiasi tipo di operazione. Un italiano su due non pensa al proprio futuro economico e quasi 8 italiani su 10 non sono assicurati contro eventi esterni che potrebbero colpire il proprio patrimonio o la propria persona; inoltre, circa la metà di questi non intende assicurarsi.
Seppure più della metà degli italiani sia consapevole che il conto corrente non è una modalità di investimento, solo poco più di 2 italiani su 10 si sentono autonomi in materia di fronteggiare spese impreviste ed investire i propri risparmi.
È sorprendente che quasi il 70% degli italiani si senta autonomo e in grado di scegliere come investire i propri risparmi. Un dato in miglioramento rispetto al 2008 si riscontra anche con riferimento all’attitudine al monitoraggio dei propri risparmi/investimenti da parte dei cittadini italiani. La percentuale di italiani che dichiarano di non controllare mai i propri investimenti si riduce del 30% e, in questo contesto, resta invariata la percentuale di coloro (circa il 20% degli intervistati) che si limitano ad aspettare che arrivi l’estratto conto.Dall’analisi dei risultati emerge anche come quasi la metà degli italiani non utilizzi canali alternativi allo sportello bancario. Il dato è comunque in miglioramento rispetto al 2008, dato che la percentuale di italiani che dichiarano di non utilizzare mai canali alternativi allo sportello per operazioni sul conto corrente si riduce del 30% circa. I canali alternativi allo sportello bancario rimangono ancora una modalità poco diffusa per effettuare operazioni finanziarie. Solo il 30% circa del campione dichiara di utilizzare altri canali per effettuare bonifici, giroconti, pagamenti, compravendita di titoli e altre operazioni, ma il 13% di questi dichiara di utilizzarli solamente per la consultazione dell’estratto conto.La modalità di pagamento più diffusa è il contante che viene utilizzato, in modo prevalente, da circa 5 italiani su 10; un italiano su 3 utilizza la carta di debito (bancomat). Rispetto al 2008, la percentuale di coloro che affermano di utilizzare il contante quale modalità primaria di pagamento dei propri acquisti scende dal 60% circa al 50.
Per concludere, nella panoramica dell’analisi circa le scelte comportamentali degli italiani appare interessante – a nostro avviso – l’analisi di due ulteriori aspetti, che riguardano la propensione a pianificare per il futuro e quella ad assicurarsi contro eventi negativi che potrebbero colpire la propria persona o il proprio patrimonio. Con riferimento al primo aspetto, anche se rispetto al 2008 s’incrementa la percentuale di chi si è attivato per pianificare il proprio futuro, appare preoccupante come quasi 4 italiani su 10 non ci stiano proprio pensando.Ciò potrebbe essere spiegato parzialmente dagli eventi che hanno in questi ultimi due anni colpito i risparmi degli italiani e, soprattutto, dall’attuale crisi in corso che sicuramente induce gli individui, o la maggioranza di essi, a focalizzarsi molto sul breve termine, se non addirittura sul quotidiano.
Un ulteriore elemento che potrebbe essere parzialmente correlato a quest’ultimo, ma che colpisce estremamente l’attenzione e desta non poche fonti di preoccupazione, è dato dal fatto che circa 8 italiani su 10 non siano assicurati contro possibili eventi negativi esterni e che la metà di essi non intenda assicurarsi in futuro. Rispetto al 2008, aumenta inoltre la percentuale di coloro che dichiarano di non volersi assicurare.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.