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Applausi a teatro per il killer di Gandhi

Uno spettacolo shock fa dell’assassino un eroe Il governo lo censura, ma la gente protesta in nome della “tolleranza” professata dal padre dell’India

di Redazione

«Buona sera signori e signore, sono Nathuram Godse, l?assassino del Mahatma Gandhi». Nel buio inizia un lungo monologo. Ma non è la confessione resa alla polizia nel magnifico giardino di rose di Nuova Delhi in cui fu ucciso il padre dell?India. Sono passati cinquant?anni da quel 30 gennaio 1948, il palcoscenico è quello di un teatro di Bombay e questo è l?inizio del controverso spettacolo del regista Pradeep Dalvi. Un dramma che esalta il killer come fosse un eroe. Presentando l?assassinio di Gandhi come un trionfo del bene sul male e accusando la filosofia della non violenza di essere responsabile della morte di molti indù, il dramma ?This is Nathuram Godse Speaking? (Parla Nathuram Godse) era stato probito nel 1988. Oggi però, con il partito nazionalista Shiv Sena-Bharatiya Janata (Bjp) al potere, le cose sono diverse. E in India si può rischiare ciò che prima era proibito. Anche di smontare un mito come Gandhi. Applausi e dissenso hanno accolto la messa in scena tanto che il primo ministro Vajpayee, preoccupato per possibili scontri tra gli ?eredi? di Godse e i politici del Congresso, alla fine, dopo sette rappresentazioni, si è deciso a vietare lo spettacolo. Ma calare il sipario non ha fermato le polemiche dell?élite culturale di Bombay contro l?intolleranza culturale supportata proprio dal governo induista (che, fra l?altro, negli ultimi tempi ha censurato molti concerti, spettacoli e altri eventi organizzati da pakistani). «L?India ha il diritto di giudicare da sola e deve combattere ogni integralismo riscoprendo la tolleranza », sostiene Shyam Benegal, regista del più famoso film indiano sulla vita del Mahatma.


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