Non profit

+Dai, -Versi. I “due Giorgi” non mollano

L'on. Jannone assieme all'on Benvenuto ha ottenuto che la commissione Finanze votasse di nuovo il testo dell'emendamento all'unanimità. La palla ora torna al governo

di Ettore Colombo

Milano – nostro servizio. L’onorevole Giorgio Jannone – che nonostante la giovane età non è certo un novizio delle aule parlamentari (siede infatti alla Camera dal 1994 e non è alla prima legislatura come ha erroneamente scritto giorni fa il Riformista) – non è certo persona, assieme al suo collega Giorgio Benvenuto dei Ds, da farsi spaventare dalle difficoltà, anche le più impervie. Questa mattina ha ottenuto che la commissione Finanze della Camera dei Deputati votasse all’unanimità, per la terza volta, la Più Dai, Meno Versi come emendamento alla Finanziaria 2005. Un segnale inviato al governo – “che si è rimangiato la parola data”, dice – su una legge dall’iter tanto accidentato quanto dall’importanza cruciale (oltre che dalla spesa minima) e ora si prepara “a dare battaglia in aula”. “Espletato l’esame delle commissioni (tra martedì e mercoledì, ndr.) – spiega Jannone a Vita – prenderò la parola per ricordare al governo che gli impegni presi vanno onorati” (il riferimento è alle rassicurazioni del sottosegretario Vegas circa l’inserimento della Più Dai Meno Versi anche nel maxi-emendamento del Senato, da dove invece è scomparso) “e che un intero mondo, quello del non profit, si aspettava la conferma di un impegnop preso, su questa legge”. Ora la parola passa alla Camera, dove la Finanziaria è in terza lettura, ma la probabile fiducia che il governo metterà sull’interezza del provvedimento dovrebbe vedere la non presenza, al suo interno, della deducibilità fiscale delle donazioni, una volta che il principio è stato cassato dal Senato. La speranza rimasta sta in quello che il governo ritiene da sempre una vera iattura: nuove modifiche al testo della legge Finanziaria che costringano le Camere a una IV lettura del provvedimento. Entro il giovedì di Natale sapremo.


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