Non profit

Un settimanale per la solidariet

Tra tante lettere di auguri ne abbiamo scelta una: quella di Italia Solidale

di Riccardo Bonacina

Carissima redazione, è con grande piacere che colgo l?occasione del Natale e dell?anno nuovo per portarti i miei più cari auguri, condivisi da tutti i volontari dell?Associazione che si occupano di dare un sollievo alle persone che soffrono nello spirito e nel corpo sia nel nostro Paese che nei posti più remoti del Terzo mondo. Prima di tutto, desidero sempre ringraziarvi per aver messo la vostra professionalità a disposizione della solidarietà concreta, aiutandoci nella divulgazione dei tanti progetti di adozione a distanza che ci pervengono da tutte le parti più bisognose del mondo. Grazie veramente di cuore. Anche grazie al vostro intervento, sono ora 5.000 le adozioni a distanza attivate dai cittadini italiani tramite ?Italia solidale per lo sviluppo di vita e missione?, e siamo già riusciti in questi anni a inviare donazioni ai missionari che superano i 2 miliardi di lire. E molti italiani ci ringraziano per aver avuto modo di partecipare a una iniziativa così bella e così arricchente. Da parte nostra, vogliamo continuare ad aiutare chi ha bisogno, secondo quella che è la situazione reale delle persone, cercando di incarnarci il più possibile nella loro realtà. Come sicuramente sapete, infatti, le nostre attività di solidarietà nascono da un grande impegno personale e di gruppo per recuperare in pieno le proprie forze di identità insite nella nostra natura, ma spesso condizionate e magari deviate da un passato e una cultura non rispondenti alle loro profonde esigenze. Solo così possiamo avere sane relazioni tra noi, nelle coppie, nelle famiglie e vivere con creatività e servizio il nostro lavoro professionale. E solo così possiamo dare autentica solidarietà a chi la chiede, non secondo i nostri pensieri, ma così come la persona sofferente lo esige. Secondo questa linea, ogni nuova esperienza è per noi motivo di migliorare il nostro impegno missionario e di offrire alla gente che chiede aiuto un autentico sviluppo a misura propria e, alla gente che dona, una possibilità vera di essere solidali che, al mondo d?oggi, significa essere semplicemente più umani. Quest?anno, abbiamo avuto il piacere di andare in diverse località dell?Africa per partecipare alle missioni che aiutiamo già da diversi anni. È stato meraviglioso constatare l?enorme efficacia e portata delle adozioni a distanza, a condizione che vengano seguite sul posto da missionari e laici di spirito e cuore che sanno come essere di sostegno per uno sviluppo vero e rispettoso della loro gente. Questo ci conferma fortemente nel nostro impegno e ci auguriamo che anche voi vi sentiate dei veri artefici di solidarietà, lì dove il mondo della comunicazione è invece intriso di superficialità e di messaggi ingannevoli. Ci teniamo a dirvi che senza la vostra sensibilità e la vostra professionalità noi riusciremmo a fare ben poco. Abbiamo molto bisogno di voi e ci auguriamo di potere ancora lavorare insieme per adottare a distanza i 42.000 bambini che chiedono aiuto da tutto il mondo. Auguro di cuore a tutti voi e a tutti i vostri familiari ogni benedizione da Dio per un buon Natale e un felice anno nuovo. P. Angelo Benolli O.m.v. e Daniela Fortini Presidente e Coordinatrice di Italia Solidale Risponde R. Bonacina In queste settimane siamo stati sommersi da biglietti di auguri e lettere di tantissimi volontari e associazioni italiane. Qualcuno come il presidente della Fondazione Terres des hommes ci ha addirittura onorati di una visita per sottoscrivere un buon numero di abbonamenti da regalare ad amici e sostenitori. Grazie. Abbiamo scelto, tra le tantissime lettere di augurio, questa di Italia Solidale per ringraziare tutti dell?amicizia con cui ci seguite e con cui contribuite alla crescita di questo settimanale indipendente. Una volta di più possiamo dire d?essere orgogliosi dei lettori di Vita e ci auguriamo che questo ?98 ci veda ancor più degni e appassionati nel raccontare il vostro impegno. Scriviamo come Antea per segnalare quanto si sta verificando a Matera da parte dell?amministrazione comunale. Alcuni nostri assistiti hanno ricevuto dal Sindaco una lettera di ingiunzione per il pagamento degli arretrati per il canone di alloggi in baracche o locali abusivi in stato di estremo abbandono e pieni di umidità. Sembra strano e assurdo che si mandino lettere di ingiunzione a soggetti disoccupati, malati e poverissimi che a stento riescono a sopravvivere nel quotidiano e che non si pensi a trovare, sia pure nel tempo dovuto, una più degna, civile e umana sistemazione per questi casi. L? Amministrazione con gli Uffici socio-assistenziali sanno benissimo e da tempo con quali stenti queste persone riescono ad andare avanti. Da circa sei mesi, e forse oltre, questi cittadini attendono con ansia la delibera della Giunta per il famoso bando di 108 alloggi popolari costruiti, e siamo certi, che sono pronti da mesi. Il concorso delle civili abitazioni, se non andiamo errati, è più che un servizio. Ci chiediamo ancora: come mai si ritarda a fare la delibera? Manca il tempo o la volontà. A chi come noi, che quasi ogni giorno sentiamo e tocchiamo la sofferenza di queste persone, spesso con a carico bambini malati senza un aiuto sostanziale per il latte e i farmaci, la coscienza si ribella di fronte alla lentezza estrema della burocrazia amministrativa locale. Siamo alle porte della stagione invernale e chi non ha una casa con un minimo di riscaldamento, è costretto a soffrire in certi giorni non solo la fame ma anche e soprattutto il freddo. Ci auguriamo che l?amministrazione non solo riveda il discorso delle lettere ingiuntive inviate, ma approvi nel più breve tempo possibile la delibera per il bando degli alloggi del Rione Agna. Associazione Antea Matera Caro direttore, le scrivo dopo aver letto su ?Vita? la denuncia sui casi di sterilizzazione di donne disabili, avvenute, nonostante in molti non ci credessero o fingessero di non crederci, anche in Italia come nel resto dell?Europa. Sono notizie davvero sconvolgenti. Io personalmente da anni sono impegnato come volontario in un?associazione locale che si occupa di dare aiuto e sostegno ai portatori di handicap e alle loro famiglie: non le sto a spiegare la fatica che quotidianamente io e gli amici che lavorano con me facciamo per spezzare l?indifferenza e quasi l?ostilità che spesso circonda queste persone, per inserire molti di loro nel mondo del lavoro, sempre rispettandone i tempi e i modi di espressione, anche affettiva e di relazione con gli altri. E poi vengo a sapere che ci sono stati medici e addirittura genitori che sono arrivati al punto di mutilare i disabili per non affrontare il problema della loro sessualità, agendo su di loro senza chiederne il consenso, proprio come si farebbe con degli animali. Inutile dire che sono felice che tutto questo sia venuto alla luce, e spero che se ne parli di nuovo e a lungo per far capire a tutti la gravità di questi comportamenti. Una cosa però mi ha lasciato davvero perplesso, se non amareggiato, ed è stato il totale silenzio delle associazioni che si occupano di disabili e di pazienti psichiatrici. In questi giorni non ho letto sui giornali una riga che li riguardasse, nessuno ha alzato la voce per manifestare la propria indignazione, o solo per esprimere un?opinione su un tema così importante. Possibile che nessuna di queste associazioni (che sono tante e molto più importanti della mia) non abbia niente da dire sulle sterilizzazioni? Possibile che non sia sorto un dibattito su uno scandalo così grave? L?onorevole Guidi ha detto su questo giornale che da anni nelle associazioni si parlava di sterilizzazioni, e del fatto che anche in Italia si facessero. Come mai ora tutti si tirano indietro? Adesso che la cosa è di dominio pubblico, abbiamo il coraggio di dire la nostra e di impegnarci perché questi orrori non si ripetano più. Francesco Gattolin Padova


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