Politica

di Redazione

Uno spazio di libertà e sicurezza per gli abitanti dell’Ue: il programma predisposto a Tampere.
Nell’ultima riunione dei capi di Stato e di governo dei Quindici di metà ottobre, hanno programmato la realizzazione dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia previsto dal trattato di Amsterdam. Molto vasto il programma di lavoro che spazia dall’informazione dei cittadini alla lotta contro il crimine organizzato alla realizzazione di una politica comune nei confronti di rifugiati candidati al permesso di soggiorno. Per evitare che l’esistenza di sistemi giudiziari nazionali diversi impedisca ai cittadini di far valere i propri diritti, l’Unione europea prevede in primo luogo di facilitare un accesso alla giustizia che non tenga conto delle frontiere: il consiglio dei ministri Ue stabilirà norme che permettano di semplificare la soluzione di controversie transfrontaliere implicanti somme di denaro piuttosto modeste, una protezione più efficace degli europei vittime di atti criminali in un diverso Paese dell’Ue. Infine l’istituzione di un sistema di informazione sui sistemi giuridici nazionali attraverso guide pratiche. Approvato dai capi di Stato e di governo Ue anche il principio del mutuo riconoscimento delle decisioni di giustizia tra Paesi dell’Unione con la semplificazione degli affari più correnti, come le sentenze sugli assegni alimentari o il diritto di visita ai figli o le controversie di problemi economici non troppo onerosi. Si prevede anche una maggiore cooperazione tra giudici e tribunali dei diversi Stati membri. Dal Consiglio europeo di Tampere è stato inoltre previsto un regime per l’asilo. Le domande dei candidati rifugiati verranno esaminate secondo una procedura comune che dia ai profughi la sicurezza di non essere rinviati nel loro Paese in caso esista un reale rischio di persecuzione. Più mezzi all’Europol invece per combattere la criminalità organizzata mentre verrà anche creata un’unità europea composta di procuratori, giudici e ufficiali di polizia denominata “Eurojust” per garantire la cooperazione tra servizi giudiziari nazionali.

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