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Nomi e cognomi dei candidati doc
16 aprile 2000: una mappa dei candidati che vengono dalle associazioni
Volontario prima che politico, cittadino prima che candidato, abituato a vivere sulla sua pelle i disagi che, su volantini, siti Internet e poster elettorali, a lettere cubitali promette di risolvere. Eccolo il candidato ideale alle prossime elezioni regionali.
Peccato che, accanto a ballerine, stilisti e attori acchiappa voti inseriti nelle liste elettorali, i sondaggi dimentichino di dire che qualche candidato vero esiste. Anzi, che ce ne sono molti in tutta Italia.
Approdati alla politica direttamente dal Terzo settore e segnalati a ?Vita? dalla società civile che da anni li vede all?opera. Uomini come Bernardo De Luca, volontario storico di Associvile a Genova ed ex presidente della Consulta per il volontariato del capoluogo ligure, che ha promosso una lista della società civile. Franco Bomprezzi, candidato con Martinazzoli in Lombardia e profondamente convinto che l?impegno politico ha un senso se si conosce la realtà per cui si lotta. «La mia è quella dell?handicap», spiega Bomprezzi, presidente dell?Uildm costretto su una sedia a rotelle a causa di una malattia genetica. «So cosa significa non avere diritto alle cure migliori, cosa prova una famiglia che deve sostenere da sola spese di assistenza e il dolore che ti prende quando, disabile, a volte ti si nega perfino di partecipare alla società. La Regione ha un ruolo decisivo nella gestione della spesa sociale, e io farò di tutto perché venga orientata al cittadino». A difendere i diritti degli immigrati residenti in Lombardia, sempre insieme a Martinazzoli, penserà l?eritrea Ainom Maricos attualmente consigliere comunale sull?immigrazione. Unica candidata non italiana ma affiancata da molti colleghi che si battono per la cooperazione e la solidarietà italiana. È quanto, se sarà eletto nel Lazio come indipendente nei Ds, intende fare il 47 enne Mario Gay. Presidente del Cocis dal 1997, per cui si è occupato di formare i cooperanti italiani e deciso a «portare nelle Istituzioni la mentalità e l?attenzione verso gli altri della società civile».
Trasformare la sussidiarietà in uno strumento concreto di governo è invece la motivazione che ha spinto il quarantenne Enrico Bocci, imprenditore informatico e volontario presso l?Unitalsi fin da ragazzo, a presentarsi con Alleanza Nazionale nel collegio di Firenze. «Sussidiarietà, purtroppo, è ancora una parola con cui molti tendono a farsi belli. E invece dobbiamo costruire un vero dialogo tra la politica e i cittadini, una politica nuova». Se sarà eletto metterà mano al Centro servizi per il volontariato: «Inutile, burocratico, costoso e non amato dalle associazioni». A cambiare le cose in Toscana vorrebbe provare anche Giovanni Barbagli, presidente della Croce d?Oro Ponte A Ema e candidato con Rifondazione comunista. Che nel Terzo settore ha uno sponsor d?eccezione come Anpas, l?Associazione Nazionale di Pubbliche Assistenze da cui provengono molti candidati alle prossime elezioni. Alvise Benelli, medico 56 enne candidato come indipendente del centrosinistra nella quota proporzionale per l?Emilia Romagna, è uno di questi. E sul perché il volontariato debba entrare in politica ha le idee chiare: «Sono un volontario dell?Anpas da 20 anni, e penso che il terzo settore, un vero produttore di valore e bene sociale, deve assolutamente essere rappresentato negli ambienti della politica. Si può esercitare un ruolo politico anche senza snaturarsi». Un ruolo propositivo e non solo di opposizione, come quello che Filippo Vallese, volontario Anpas candidato per Forza Italia in Abruzzo, intende esercitare nella sua regione.
In Umbria a battersi per il Terzo settore e, soprattutto, per i diritti di chi vive ai margini si candidano due stretti collaboratori di Don Pierino Gelmini fondatore della Comunità Incontro: Marco Araclea, 37 enne direttore della scuola di formazione per operatori di comunità di Santa Marinella candidato da Forza Italia e Giampaolo Nicolasi che si presenta con il Cdu.
Ugo Ascoli, professore di Sociologia Economica all?Università di Ancona, ed esperto di Welfare, è invece il candidato per le Marche dei Ds. Partito che, in Calabria, ha scelto per presentarsi Marcella Russo, presidente regionale del Movi e portavoce del Forum del Terzo settore calabrese alla prima esperienza politica. In Veneto a battersi per le Pari Opportunità ci sarà Maria Pia Agostinelli, che a 64 anni dopo una lunga esperienza come animatrice di strada per ragazzi e di assistenza alle donne, si presenta nella lista di Cacciari. Un lungo elenco di politici sociali che ?Vita? ha compilato con il Terzo settore in appena due giorni. Ma che potrete completare voi votando nelle liste elettorali chi dell?impegno sociale ha fatto una ragione di vita e non solo uno slogan.
U. Ascoli: perché ho scelto il Centrosinistra
di Ugo Ascoli, professore di Sociologia economica alla Facoltà di Economia di Ancona e Presidente del diploma in Servizio Sociale
Uguaglianza, sostegno alle fasce deboli e partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica fanno parte del Dna del centro sinistra. Che alla Camera si discuta di sussidiarietà e riforma dell?assistenza, è merito suo.
E per questo, oggi che la vera sfida politica è quella costruire una società di cittadini che non discrimini tra pubblico e privato, dopo aver riflettuto per anni sui problemi di Welfare ho deciso di trovarvi soluzioni concrete e appoggiare il Welfare mix presentandomi nella lista dei democratici per le Marche.
Dove la Regione ha appena approvato il primo piano socio assistenziale, un?ottima occasione per sperimentare e appoggiare la realizzazione di un Welfare attento ai cittadini. Dal punto di vista dell?assistenza sociale e sanitaria ma anche dei servizi e della partecipazione alla vita politica. Che oggi molti vedono solo come un gioco di potere e invece, anche se meno della passata legislatura, è sempre più animata da soggetti nati e cresciuti nel Terzo settore. Uomini e donne per cui, il travaso in politica, spesso è un passo naturale per agire concretamente sui problemi che hanno imparato a consocere e segnalare nell?associazionismo. Uomini e donne che, ovviamente, hanno idee diverse anche sul pluralismo del Welfar mix per cui personalmente ho intenzione di battermi. Ma un interesse comune: il cittadino.
F. Vallese: perché ho scelto il Centrodestra
di Filippo Vallese, assessore ai Servizi sociali del comune di Martinsicuro (Te). Amministratore dell?ong promossa recentemente dall?Anpas
Che solo la sinistra sia interessata ai bisogni dei cittadini e voglia davvero sostenere il mondo del sociale è un pregiudizio. Sbagliato e arrogante. La solidarietà, ce l?ha insegnato Cristo, la fanno tutti gli uomini interessati ad altri uomini. Lo penso da una vita e per questo, a 64 anni, dopo essere stato sindaco del Comune di Martinsicuro e suo Assessore ai Servizi Sociali, ho scelto di candidarmi al Consiglio regionale dell?Abruzzo per Forza Italia.
Un partito moderato che si è battuto per la società civile e la solidarietà internazionale sia al governo che all?opposizione. Lo dico come volontario oltre che come politico. Come uno che ha maturato il suo interesse per la politica proprio nel Terzo settore: da ragazzo come volontario della Croce Verde e poi, per trent?anni, nell?Anpas. L?Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze di cui amministro la neonata ong che opera nella cooperazione internazionale.
Uno dei tanti settori di impegno della società civile su cui le Regioni dovranno dare indicazioni e risposte concrete. Su cui, come per la sussidiarietà, la salute, l?assistenza, lo sport dilettantistico, i disabili, i giovani e gli anziani, si ha il dovere di fare e dare a chi non ha.
Un dovere che i partiti moderati di centro, e io personalmente, abbiamo sempre preso molto sul serio.
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