Famiglia

Regionali, i sei punti che valgono un voto

16 aprile 2000. La piattaforma di “Vita” e del Terzo settore. All’insegna della sussidiarietà e della solidarietà

di Gabriella Meroni

La solidarietà non ha partito, ma se l?avesse probabilmente vincerebbe le elezioni. Gli italiani impegnati nel volontariato sono tanti, almeno cinque milioni, e quasi tutti i politici fanno a gara per conquistarsi le loro preferenze, e per tirarli dalla propria parte. Ma è difficile, perché loro non si fanno conquistare. Insomma non si schierano per sigle e per partiti. Anche in queste elezioni regionali c?è da scommetterci che lo dimostreranno, sfuggendo alle gabbie di chi li vuole etichettare, o di qui o di là. La prova che questi non siano soltanto ragionamenti l?aveva data tre anni fa l?Iref, l?Istituto di ricerca legato alle Acli, nel suo identikit ?I volontari e la politica?. In quella occasione emerse un quadro del volontariato diviso equamente in tre tronconi: chi si collocava politicamente col centro destra, chi col centro sinistra e chi non si collocava né dall?una né dall?altra parte. Il 23% del campione infatti si disse di ?centrosinistra?, il 21% di centro, il 18% di centrodestra. Un altro 31% (quindi la maggioranza) rispose invece di non sentirsi rappresentato da alcuno schieramento. L?indagine del 1997 seguiva, tra l?altro, un analogo studio condotto sempre dall?Iref nel 1994, da cui emergeva un quadro appena più manicheo: un 22% di volontari per il centro sinistra, un 13% per il centro e un 28% per il centro destra, con un 33% di ?cani sciolti?. L?Iref sta già lavorando alla stesura del rapporto 2000, che sarà pronto a fine maggio, ma visti i precedenti non ci aspettiamo troppe sorprese. Come mai tanta inafferrabilità in un popolo che se si schierasse veramente a favore di una parte potrebbe deciderne le sorti? Semplice: il volontario come categoria sociale non esiste. I volontari sono uomini e donne, vecchi e giovani, ricchi e poveri, persone di estrazione sociale, cultura e idee completamente diverse tra loro che si uniscono in nome di un solo elemento: le cose da fare, e su questo base sono abituati a giudicare anche i politici (e i governi). Sempre l?Iref, nel 1997 svelò che il 65% dei volontari era insoddisfatto del governo (allora guidato da Prodi) perché – citiamo un motivo tra gli altri – “non ha ancora portato a termine la legge sull?associazionismo sociale”. Oggi il panorama potrebbe essere cambiato, ma probabilmente in peggio. L?aria che tira tra i volontari è impregnata di una vera delusione per l?operato del centro sinistra al governo ormai da quattro anni, resa ancora più grave dalla sproporzione tra le promesse fatte e le azioni portate a termine. C?è un fastidio palpabile per l?eccessiva mole di blandizie, di lodi, di elogi resi in questi anni alla ??parte migliore della società?, salvo poi infischiarsene delle richieste pratiche che avanza. Con le dovute rarissime eccezioni. Ma, in sostanza, la legge sull?associazionismo sociale, per esempio, è ancora un progetto. Guardando all?opposizione i volontari non hanno d?altra parte motivo di speranza: nel centro destra le attenzioni all?ordine del giorno hanno davvero poco a che vedere con la cultura della solidarietà e della responsabilità sociale. Per questo fare previsioni sul comportamento elettorale del volontariato è impossibile, e cercare di accattivarsene i favori a parole molto, molto difficile. Per questo ?Vita? ha puntato sui fatti, mettendo a punto, su suggerimento di alcune associazioni, una piattaforma di richieste ai candidati presidenti. (Hanno collaborato Antonietta Nembri e Daniela Romanello) PIEMONTE – Livia Turco Centro-sinistra Cari amici di Vita, grazie! Condivido quanto scrivete. La mia candidatura muove dalla volontà di offrire ai cittadini una via allo sviluppo che tenga conto di tutti, con un?attenzione particolare agli ultimi. Ho proposto ai piemontesi una ?alleanza sociale?: il mio impegno è infatti per un vero federalismo e per una vera sussidiarietà. Per la sanità vogliamo realizzare un sistema integrato di cura e prevenzione che scommetta sulla qualità, in cui il privato sociale e l?associazionismo siano protagonisti. Per l?infanzia voglio rendere attuata la ?mia? legge sull?infanzia e raddoppiare (almeno) il numero degli asili. Per la cooperazione vogliamo investire sul suo ruolo nel Piano di Sviluppo regionale. Per l?ambiente vogliamo diffondere una cultura del territorio, salvaguardare le bellezze dei ?molti Piemonti?, difendere i prodotti tipici, investire sulla sicurezza alimentare, incentivare la ricerca di energie alternative. Per la solidarietà internazionale proponiamo un coordinamento delle iniziative che ottimizzi gli sforzi del mondo delle associazioni e delle istituzioni. – Enzo Ghigo Centro-destra Il principio della sussidiarietà è condivisibile in quanto occorre favorire le iniziative della società civile che si inquadrano nell?attività istituzionale della Regione. La valorizzazione del privato sociale in campo sanitario è un percorso già intrapreso: condivido la misurazione della qualità del servizio attraverso la valutazione degli esiti. Per quanto riguarda la tutela materno-infantile il Piano sanitario regionale ha previsto un progetto finalizzato agli obiettivi previsti dalla convenzione dell?Onu e l?idea di istituire un garante regionale per l?infanzia pare una proposta efficace. Per quanto riguarda la tutela dell?ambiente, lo sforzo è stato quello di salvaguardare la sicurezza degli alimenti e la tutela dell?ambiente. Infine per quanto attiene alla solidarietà internazionale sono state realizzate iniziative in perfetta sintonia con il livello nazionale e secondo i principi della cooperazione. LOMBARDIA – Roberto Formigoni Centro-destra L?attuazione di una vera sussidiarietà è stata una delle linee d?azione dei nostri anni di giunta e continuerà ad essere la stella polare del nostro agire. In sanità, la presenza delle organizzazioni del privato sociale è da auspicare, trovando la formula giusta per valorizzarle anche dal punto di vista economico. Per l?infanzia abbiamo fatto concreti sforzi, valorizzando le proposte della società e degli enti locali di livello inferiore, come nel sostegno alle scuole materne, alle famiglie e ai minori. La nostra azione si intensificherà: svilupperemo le collaborazioni tra soggetti pubblici e privati, sosterremo le adozioni e gli affidi e promuoveremo l?educazione allo sport. Le cooperative sono un patrimonio da valorizzare. Nei prossimi cinque anni approveremo una nuova legge regionale sulla cooperazione, continuando nell?assegnazione di finanziamenti a tasso agevolato. Per l?ambiente, svilupperemo una politica di prevenzione, invece di un mero affronto delle emergenze. Le iniziative di solidarietà verso le popolazioni bisognose rappresentano un dovere politico e morale per un regione sviluppata come la nostra. Continueremo a collaborare con le Ong. – Mino Martinazzoli: Centro-sinistra Nella piattaforma emergono esigenze che abbiamo presenti tanto da essere contenute nel nostro progetto per una Lombardia delle qualità. Sussidiarietà. Assumere le decisioni al livello più vicino al cittadino e garantire il diritto a servizi adeguati deve diventare il tratto distintivo delle istituzioni: vogliamo un modello istituzionale fondato sulla centralità delle ?comunità? e sulle loro autonomie. Volontariato e terzo settore: è utile mantenere lo strumento della convenzione. Intendiamo valorizzare il volontariato, ma evitare che esso supplisca interamente a compiti che riguardano le istituzioni pubbliche. Sanità: vogliamo avviare un?inversione di rotta che garantisca equità, correggendo le distorsioni introdotte dalle scelte del centro-destra. LAZIO – Piero Badaloni Centro-sinistra Sono lieto di sottoscrivere questa iniziativa. In questi anni di governo regionale abbiamo insediato il primo Forum del Terzo settore, dove insieme alle associazioni decidiamo gli obiettivi e i temi su cui stabilire le strategie di governo. Il privato sociale nella sanità rappresenta una risorsa che vogliamo valorizzare. Istituire criteri di indagine più efficaci per valutare le prestazioni è un suggerimento che ho voluto sottoscrivere. La tutela dell?infanzia è stata uno dei punti qualificanti di questi anni di governo. Abbiamo realizzato campagne regionali per l?applicazione della Convenzione sui diritti dell?infanzia, coinvolgendo scuole e associazioni; finanziato più di 170 progetti per affrontare il disagio infantile e adolescenziale, realizzato il progetto regionale adozioni per favorire gli affidi familiari e assistere i genitori adottivi. Per quanto riguarda l?ambiente, abbiamo approvato una proposta di legge che esclude la possibilità di utilizzare nelle attività agricole piante o animali transgenici. Per la cooperazione internazionale, crediamo che la professionalità delle Ong debba affiancare l?azione di governo. – Francesco Storace Centro-destra Sottoscrivo tutti i punti di ?Vita?: credo che spetti alle regioni il compito di bruciare i tempi verso una rivoluzione che affidi al Terzo settore un ruolo centrale nella costruzione del nuovo stato sociale. Oggi nella nostra regione, nonostante i crescenti limiti di bilancio e la necessità di ridurre la pressione fiscale, c?è bisogno di più assistenza e solidarietà. Per questo una nuova legge regionale sui servizi socioassistenziali ha come obiettivo una radicale applicazione del principio di sussidiarietà. CAMPANIA – Antonio Rastrelli Centro-destra Pur condividendo i principi e le dichiarazioni di intenti del vostro documento, trovo opportuno fare alcune considerazioni. La sussidiarietà collegata alla solidarietà è al primo punto del mio programma. Condivido il principio della tutela dell?infanzia e la valorizzazione del privato sociale nel settore sanitario, sempre che non significhi delegittimare le istituzioni che hanno il dovere di essere garanti delle pari opportunità. – Antonio Bassolino Centro-sinistra Ho letto con attenzione la piattaforma e la condivido. Penso che bisognerà lavorare con molto impegno e serietà nella direzione da voi indicata. Per quanto mi riguarda, se eletto, intendo farlo perché convinto assertore di una regione ?amica? della società civile, capace di dialogare e collaborare con le organizzazioni che essa esprime e non soltanto con i partiti. GLI ALTRI -Gian Nicola Sinisi Centro-sinistra in Puglia Ricevo con piacere la piattaforma. Il principio di sussidiarietà, i temi della sanità, della tutela dell?infanzia, del sostegno alle cooperative e, vorrei aggiungere, delle agevolazioni alle nuove forme di imprenditoria in generale sono alcuni degli spunti programmatici centrali nel disegno della Puglia come Stato regione che stiamo promuovendo. <> La valorizzazione delle realtà sociali è cardine del mio programma . In ogni settore, dalla sanità alla scuola passando per la famiglia, riconosco il valore delle realtà che vengono prima dello Stato, prima della Regione: la valorizzazione de principio di sussidiarietà, allora, sarà un impegno per me preminente. hanno detto sì… Hanno sottoscritto la piattaforma: <> (centrosinistra) e Giancarlo Galan (centrodestra), candidati in Veneto; Raffaele Fitto (centrodestra), candidato in Puglia; Claudio Martini (centrosinistra) e Altero Matteoli (centrodestra), candidati presidenti per la Toscana. hanno detto no… Vasco Errani, candidato del centrosinistra in Emilia, che ha giudicato discutibili i punti sulla sussidiarietà e sulla sanità, anche rispetto all?azione di governo già svolta. LE RICHIESTE DEL TERZO SETTORE AI CANDIDATI PRESIDENTI ? La sussidiarietà: la legge 265/99 che regola i rapporti tra gli enti locali rappresenta la prima possibilità concreta di inserire all?interno degli statuti degli enti locali il principio di sussidiarietà ?orizzontale?, che privilegia cioè le iniziative dei cittadini e delle formazioni sociali nella realizzazione e gestione di servizi di pubblica utilità. Chiediamo che gli tutti gli statuti regionali recepiscano questa possiblità per dare spazio agli organislmi della società civile nella risposta alle esigenze di tutti i cittadini. ? La sanità: valorizzazione delle organizzazioni del privato sociale in campo sanitario, con la conseguente fine delle convenzioni al massimo ribasso. Il privato sociale sanitario non sia più considerato un modo per ridurre i costi sanitari ma un partner paritetico con cui rispondere ai bisogni sanitari dei cittadini, dal grande ospedale alla piccola associazione di assistenza domiciliare. Questo è possibile soltanto introducendo nelle convenzioni il criterio di qualità intesa come risultati e livello del servizio. ? La tutela dell?infanzia: continuare l?impegno di programmazione e progettualità per realizzare nella Regione una politica per l?infanzia e l?adolescenza in linea con la Convenzione Onu per i diritti del bambino che potenzi le strutture educative, ricreative e culturali in modo da diminuire le diseguaglianze tra Nord e Sud, tra diverse condizioni economiche e sociali, consentendo pari opportunità di sviluppo e di crescita a tutti; elaborare un piano regionale per l?infanzia e l?adolescenza che evidenzi le metodologie di coinvolgimento di tutte le amministrazioni e del privato sociale, e istituire di un garante regionale per l?infanzia e l?adolescenza in gradi di svolgere un intervento di coordinamento, promozione e azione. ? Il sostegno alle cooperative: ralizzare, secondo quanto previsto dalla legge Bassanini, il fondo unico regionale per gli incentivi alle piccole e medie imprese cooperative. Si potrà così finalizzare gli interventi di internalizzazione, costruzione di reti telematiche, formazione, diffusione della qualità, riforma della Pubblica Amministrazione. Per quanto concerne l?Irap, sarebbe utile che le amministrazioni regionali stabilissero aliquote diverse per le cooperative, per non penalizzarle. ? La tutela ambientale: il riequilibrio dell’economia e del benessere dei cittadini deve essere messo al primo posto dell?agenda di governo. Occorre passare a un modo nuovo di produrre e di vivere che introduca il concetto di “limite” alla crescita materiale, per non distruggere ciò che ancora ci è consentito di utilizzare dalla natura, l’unica vera ricchezza della società. Per questo chiediamo di salvaguardare la sicurezza degli alimenti (rinuncia agli Ogm), preservare effettivamente del paesaggio e del territorio, prodigarsi per bandire ogni inquinamento chimico dell’ambiente ed in particolare sostenere l’abolizione in agricoltura dei concimi chimici e pesticidi ritenuti dannosi alla salute, in modo da riqualificare la produzione locale e rilanciare l’economia a livello internazionale. ? La solidarietà internazionale: l?istituzione di un ufficio regionale per la cooperazione e una cooperazione decentrata non deve essere la scusa per creare una struttura simile a un piccolo ministero con i suoi uomini e i suoi volontari, magari improvvisati, ma deve saper valorizzare chi da tempo opera nel settore della cooperazione internazionale, rispettando specificità e professionalità, creando un luogo comune in cui si elaborino strategie comuni con funzionari ad hoc che se ne occupino in modo permanente. Questi uffici non perdano poi di vista la concertazione con il livello nazionale. Manifesto promosso da ?Vita? in collaborazione con le associazioni del comitato editoriale


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