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C’era una volta la biblioteca, oggi è una comunità

A Lecce un luogo di produzione culturale, di aggregazione e socialità. Uno spazio bello, protetto e sicuro che consente alle persone di incontrarsi. OgniBene ha dimostrato nei fatti che dalla semplice custodia dei libri si può parlare alla generazione di ricchezza sociale

di Rossana Certini

Il 20 marzo 2022 a Lecce è stata inaugurata la biblioteca comunale OgniBene. Uno spazio di comunità, accessibile a tutti. Un luogo di prossimità per le famiglie, i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze.

«Una biblioteca», spiega Valeria Dell’Anna, responsabile ufficio biblioteche civiche del comune «che supera la logica puramente conservativa per diventare un luogo di produzione culturale, di aggregazione e socialità. Uno spazio bello, protetto e sicuro che consente alle persone di incontrarsi».

OgniBene è la community library di Lecce che – mutuando il nome dalla chiesa che era all’interno dell’antico convento degli Agostiniani i cui spazi oggi accolgono la biblioteca – si trova nella zona Nord della città, lì dove termina l’insediamento storico della città e inizia la nuova espansione. Accoglie i visitatori con ampi spazi per passeggiare o leggere all’aperto, sale tematiche dove scegliere un romanzo, un fumetto, un albo illustrato, suonare uno strumento, navigare in Internet, stampare oggetti di 3D, provare un gioco da tavolo insieme agli amici o sfidarsi a un videogioco.

«I cittadini sono stati coinvolti fin dall’inizio nella progettazione di questo spazio civico», prosegue, «soprattutto per creare in loro un immaginario, perché quando, come a Lecce, non c’è ancora un luogo come questo, si consolida l’idea della biblioteca tradizionale. Dal dialogo è emerso che c’era chi avrebbe voluto una biblioteca aperta tutto il giorno, chi una grande parete su cui disegnare e chi trovare libri ma non solo. Abbiamo cercato di accogliere tutte le richieste. La biblioteca non è aperta 24 ore su 24 ma, per esempio, chiudiamo d’estate alle 22 e d’inverno apriamo il sabato e la domenica».

OgniBene è la biblioteca civica che mette al centro il gioco e non solo l’apprendimento, il fare e non solo la lettura, le persone e non solo i libri

Valeria Dell’Anna

A OgniBene ci sono i giochi da tavolo, quelli sonori, di ruolo, di memoria, di logica e di costruzione. La biblioteca è dotata di wi-fi libero e accessibile gratuitamente, la navigazione è possibile sia attraverso i dispositivi di proprietà dell’utente sia presso le tre postazioni internet che consentono sessioni quotidiane della durata massima di 60 minuti. I tesserati di OgniBene possono usufruire del servizio di prestito gratuito di libri. C’è l’Officina digitale che è dotata di stampanti 3D, plotter, device e di tutti i materiali necessari per dare corpo ai progetti. In questo spazio si svolgono periodicamente laboratori tematici e si tiene l’appuntamento mensile con il Coderdojo.

«Dopo una prima fase di stupore per quello che si era riusciti a realizzare per la prima volta a Lecce», racconta Dell’Anna, «i cittadini hanno subito compreso lo spirito del progetto culturale che c’è dietro questa biblioteca. Le associazioni del territorio ci hanno proposto di realizzare iniziative e attività: dalla dimostrazione di shiatsu a quella di pizzica, alle giornate dedicate al gioco degli scacchi, alle signore che vengono a lavorare a maglia e realizzano delle mattonelle di lana che poi diventano coperte per i senza tetto. Si è innescato un processo sinergico che ha dimostrato che la città era pronta ad accogliere un luogo come OgniBene. Questa partecipazione in termini di proposte ha reso sostenibile la biblioteca che in questo modo ha una programmazione ampia e varia. Solo con le risorse comunali non saremmo riusciti a offrire tutto questo».

OgniBene ha generato ricchezza sociale.

«Nel bilancio sociale possiamo dire di essere in attivo», conclude, «perché eroghiamo servizi gratuitamente, organizziamo dei campi scuola rivolti ai figli di persone immigrate che diversamente non avrebbero la possibilità di fare questa attività. Offrire ricchezza sociale consente, per esempio, di ridurre gli episodi di violenza, insegnare il rispetto del prossimo e dell’ambiente e generare inclusione delle persone disabili. Tutto questo lo insegna un luogo come OgniBene. Nel nostro giardino recenetemente è, purtroppo, seccato un ulivo. Il gruppo di lettura, che si riunisce periodicamente in biblioteca, si è autotassato e ha compratoe piantato un giovane ulivo. Questo dimostra che abbiamo generato appartenenza. Siamo la casa di tutti. Tanto che i bambini la scelgono per festeggiare i loro compleanni».

Una ricerca britannica dimostra che ogni anno le biblioteche inglese generano valore sociale per 3,4 miliardi di sterline, realizzando svariate attività inclusive. In Italia sono spesso relegate alla sola consultazione e prestito di libri. Ma qualcosa sta cambiando. Antonella Agnoli, autrice de La casa di tutti. Città e biblioteche, ci accompagna in un viaggio da Bologna a Rosarno. Leggi l’articolo.


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