Politica

Ma la RU486 mette paura alle grandi aziende

Mentre in Italia impazza il dibattito

di Redazione

Piace alla politica, ma non al grande business. La Ru486 è prodotta da una piccola azienda francese: la Exelgyn Laboratoires. Unico prodotto in catalogo, e distribuito in una ventina di Paesi, il Mifegyne – che è il nome del brand sul mercato – è stato brevettato nel 1980 da Edouard Sakiz ed Etienne-Emile Baulieu, due ricercatori del gruppo Roussel Uclaf. Tuttavia l’azienda sospese presto la ricerca sotto pressione dei gruppi pro life e a causa delle incertezze sulla sperimentazione. Nel 1990 Roussel Uclaf passa sotto il controllo della Hoechst, la multinazionale tedesca che si sbarazza subito, e in mezzo alle polemiche, della Ru486. Il casus belli è il passato di Hoechst che, nelle vesti di Ig Fabien, era produttore dello Zyklon B, il pesticida utilizzato dai nazisti come agente tossico nelle camera a gas. La querelle con le associazioni antiabortiste diventa una bomba incendiaria. Edouard Sakiz non trova acquirenti per la sua invenzione, ma non si dà per vinto e dà vita alla sua azienda. E, con spirito quasi messianico, regala il brevetto negli Usa al Population Council, ente non profit lanciato dalla Fondazione Rockfeller, di aperta ispirazione eugenetica intrisa di maltusianesimo, che attualmente commercializza la Ru486 in Nord America.


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