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Campagna di ricorsi contro il niet all’eterologa

La lancia l'associazione Hera di Catania

di Redazione

Una battaglia legale basata su una campagna di ricorsi per introdurre la fecondazione eterologa in Italia. La annuncia l’Associazione Hera di Catania dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 1 aprile, che ha sanzionato l’Austria per il suo divieto alla donazione di ovuli e gameti, sostenendo che proibire il ricorso alla donazione di ovuli e sperma per la fertilizzazione in vitro è ingiustificato e costituisce una violazione dei diritti garantiti dalla convenzione europea per i diritti dell’uomo.

La battaglia per introdurre l’eterologa in Italia era già stata annunciata nei mesi scorsi dall’associaizone e in particolare dal ginecologo Antonino Guglielmino, presidente di quella cooperativa Unità di Medicina della Riproduzione, legata a Hera, che a Catania ha da poco inaugurato il centro di PMA più grande d’Italia (leggi qui).

«Ci prepariamo, insieme Cittadinanza Attiva Toscana, ad aprire un’altra fondamentale battaglia di civilta’ per cancellare il divieto sulla donazione di gameti», ha detto Francesco Gerardi, presidente dell’associazione Hera. «Siamo pronti ad avviare una campagna di ricorsi giudiziari, la stessa strada che abbiamo percorso per cambiare la legge 40 sulla fecondazione assistita nelle parti che vietavano la diagnosi genetica di preimpianto e obbligavano all’impianto contemporaneo di tre embrioni a prescindere dalle condizioni cliniche del singolo caso». 


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