Non profit
Telefono Azzurro:« Un decreto sconcertante»
L'associazione incalza: «Necessario intervento del Governo e delle Istituzioni tutte affinché vengano ripristinate le tariffe agevolate postali per le organizzazioni del non profit»
di Redazione
Telefono Azzurro esprime sconcerto per il decreto interministeriale datato 30 marzo 2010 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1° aprile, che modifica il contesto normativo di riferimento per le spedizioni postali del settore dell’editoria e che stabilisce l’applicazione di tariffe non agevolate per ciascuna tipologia di spedizione.
Un decreto, questo, che si ritiene esagerato per i costi di postalizzazione (un aumento percentuale di più del 500%), improvviso e non comunicato nei tempi dovuti dalle Istituzioni competenti e che, in quanto tale, non permetterà alle Associazioni di organizzarsi con criteri differenti, sconvolgendo irrimediabilmente l’assetto finanziario annuale.
Il provvedimento è quindi un duro colpo per il mondo del no profit in generale e per l’Associazione stessa, che vede nella diffusione di materiali informativi uno strumento utile e fondamentale sia per la sensibilizzazione e la formazione dell’opinione pubblica e dei propri sostenitori su temi fondamentali per una cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che per le attività di raccolta fondi, senza le quali diventa impossibile per la maggior parte delle organizzazioni avviare, mantenere e sviluppare progetti importanti e utili alla società civile.
Esso nega alle Associazioni la possibilità di qualsiasi tipo di spedizione e contestualmente danneggia le attività già previste in un momento dell’anno in cui è fondamentale e irrinunciabile attivare leve di comunicazione specifiche per la raccolta fondi e la promozione dei singoli progetti.
Telefono Azzurro ritiene inaccettabile, inoltre, la specifica sulla possibilità che un provvedimento successivo potrebbe promuovere nuove agevolazioni nelle tariffe. Nel periodo di interregno saranno inevitabili i danni conseguenti all’attuazione del primo.
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