Famiglia

Dorfles, scintille di individualità

di Redazione

Nato il 12 aprile 1910. È l’anagrafe straordinaria di Gillo Dorfles, che a dispetto dei 100 anni non sente l’età. Milano gli dedicato una mostra a Palazzo Reale. Ha pubblicato da poco la nuova edizione di un suo libro famoso Fatti e fattoidi (Castelvecchi, 17,50 euro). Nell’introduzione scritta ora, dà prova di spirito libero. E molto giovane.

Credo che al punto in cui siamo arrivati occorra tornare alla dimensione dell’individuo. Dovrebbe risvegliarsi nei singoli, proprio in alternativa a questo appiattimento, la spinta verso la creazione individualizzata. Ad esempio, da varie parti stiamo assistendo a un ritorno alla manualità di fronte al dilagare (peraltro spesso encomiabile) del design industriale. Dobbiamo perciò arrivare a un momento in cui alcune singole individualità vorranno e potranno emergere anche nella creazione artistica e letteraria. L’adulterazione e la contraffazione non hanno vinto totalmente. L’essere umano contiene ancora in sé una riserva di purezza e di invincibile forza singola. Mi capita di dirlo poche volte, ma ci credo profondamente. Nonostante questo appiattimento dovuto alla falsa comunicazione e all’adulterazione di intenti, gusti e costumi, credo che ogni individuo continui ad avere in sé un minimo di autonomia, irriducibile anche se per forza di cose limitata. Si tratta di accrescere e utilizzare al meglio questa autonomia, che tutti, nessuno escluso, possiedono, anche se non tutti sono capaci di farla valere.


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