Cosa siamo? Cosa fa parte di noi e ci rappresenta? «Le macerie dell’Aquila». Questa almeno è la risposta di Tommaso Tani e della sua Tommaso’s box esposta alla mostra di design «Le Cose che siamo» presso la Triennale di Milano. Del resto cos’altro è più vissuto, è più legato a noi, dei muri della nostre camere, della nostre case? E proprio in questo consiste la scatola. Racconta Tani, studente di giurisprudenza e giornalista aquilano: «Da quel giorno ho viaggiato in lungo e in largo. Prima sulla costa a casa di parenti. Poi a Roma e infine in montagna vicino L’Aquila. Oggi faccio giurisprudenza a Bologna». Ma con lui c’è sempre un po’ di casa sua. «Prima di andarmene ho preso una scatola e l’ho riempita di calcinacci. Un po’ di intonaco, un po’ di muratura e via. All’inizio è stata una cosa istintiva». Pian piano però da gesto intimo diventa comunione con gli amici e con i cari. Tutti cominciano a partecipare «me la portavo dietro ovunque. Così ho iniziato a farla vedere ad amici e parenti. E pian piano tutti hanno cominciato a scriverci sopra. Pensieri, commenti, speranze». Fino a quando la Tommaso’s box arriva sulla scrivania di Alessando Mendini, il curatore scientifico dell’esposizione. (L.M.A.)
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