Cultura

Audizione di Uisp presso la Commissione di vigilanza

L'associazione ha espresso forti critiche sul documento proposto e del modo in cui è trattato il tema sportivo

di Redazione

Si è tenuta l’audizione che l’Uisp ha richiesto alla Commissione di vigilanza Rai in merito al nuovo Contratto di servizio tra Ministero dello sviluppo economico e Rai 2010-2012. L’Uisp ha criticato il metodo e il merito del documento, approvato senza il coinvolgimento dell’associazionismo e del volontariato, come invece era avvenuto in passato. Ora che il Contratto di servizio Rai è passato alla Commissione di vigilanza parlamentare l’Uisp ha preso la parola «si parla poco e male di tutto lo sport in questo documento», spiega Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp, all’uscita dell’audizione, «forse perchè si preferisce sottrarre progressivamente questo genere molto popolare alla competenza del servizio pubblico per assegnarlo alle tv a  pagamento. In particolare viene ignorato lo sport per tutti, un fenomeno nuovo e crescente, dalla forte valenza sociale, come recentemente stabilito in sede europea dal Libro Bianco sullo sport approvato nel luglio 2007. L’Uisp sottolinea il diritto di tutti i cittadini alla pratica sportiva ma anche il diritto universale a poterne godere le valenze comunicative».
Prosegue Fossati «pensiamo che il racconto del nostro Paese attraverso il servizio pubblico nazionale non possa ignorare questa realtà di pratica sportiva legata alla salute e al benessere dei cittadini e dei giovani e che coinvolge milioni di cittadini. La valenza sociale dello sport è testimoniata dalle numerose iniziative che ne fanno un perno di attività multiculturali tra cittadini italiani e stranieri».
Inoltre nel Contratto di servizio non si fa cenno allo sport paralimpico e allo sport per tutti dei disabili. «Chiediamo che vengano inseriti questi riferimenti visto che lo sport è ormai considerato nel mondo uno degli strumenti principali nella riabilitazione e nell’inserimento sociale» conclude Fossati. L’Uisp ha infine espresso preoccupazione di fronte alla situazione dell’informazione radiotelevisiva, ritenendo che il diritto dei cittadini al pluralismo delle opinioni e alla completezza della notizia sia a rischio.

 

 

 

 

 

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