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Il leghista che cita Rousseau

Ecco la storia dell'uomo che ha stravinto in Veneto

di Redazione

Luca Zaia è il primo Presidente di Regione della Lega Nord: il suo succeso in Veneto è palese, viste le percentuali di voto che lo danno con un circa 60% di preferenze in testa con il 95% dei seggi scrutinati in Veneto. È nato a Conegliano, in provincia di Treviso, il 27 marzo 1968: ha 42 anni, è sposato con Raffaella, e risiede a Codognè (Treviso). Espolsiva la sua carriera politica: il suo primo grande amore è stato la Lega Nord, che conosce attraverso Gian Paolo Gobbo (attuale Sindaco di Treviso). Nel 1993 si candida alle amministrative per il Consiglio Comunale di Godega (Treviso) dove viene eletto con 61 preferenze e diventa capogruppo.

Nel 1995, con 3961 preferenze, Zaia diventa assessore provinciale all’agricoltura e nel 1998, con una campagna elettorale in cui la Lega Nord-Liga Veneta si presenta da sola, viene eletto Presidente della Provincia di Treviso divenendo il Presidente provinciale più giovane d’Italia: viene rieletto Presidente della Provincia nel 2002 con 240.211. Questi sono gli anni in cui Zaia lancia la “finanza creativa” applicata al bilancio provinciale; la stagione delle opere pubbliche realizzate in otto anni di lavoro e che portano in dote oltre quattrocento rotatorie, diciotto istituti scolastici e il Piano strategico per la Provincia, che coinvolge, come città gemelle, Barcellona, Glasgow e Lione, insieme al progetto di valorizzazione del patrimonio edilizio, fino ad allora per lo più in disuso.

Viene ridisegnata l’intera logistica provinciale e parte il recupero del Complesso di sant’Artemio, una vasta area con importanti edifici d’epoca che vengono restituiti al loro valore pubblico e alla cittadinanza. Ciò che ha maggirmente lasciato il segno sul trevigiano riuslta essere il Progetto di sicurezza stradale capace di ridurre il numero di morti sulle strade della provincia di Treviso. Nel 2005 Zaia viene nominato Vice Presidente della Regione Veneto: ha la delega all’agricoltura e al turismo.

Nella regione più ricettiva d’Italia, con un incoming di oltre sessanta milioni di presenze all’anno, si tratta di una delega strategica tanto che Zaia intuisce che agricoltura e turismo devono operare assieme per ottenere quel valore aggiunto che richiedono i cittadini e gli operatori; porta a termine l’operazione “Umbrella brand” con cui rilancia la promozione turistica del territorio, utilizzando anche le numerose manifestazioni fieristiche nazionali e internazionali in cui la Regione opera da protagonista.

Sono gli anni in cui fanno capolino le prime battaglie sulla lingua e sull’identità veneta. Zaia lascia l’incarico in Regione nel maggio del 2008 per diventare Ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali su indicazione di Umberto Bossi. L’obiettivo di quest’incarico è stato quello di rimettere “l’azienda agricola italiana” al centro dell’agenda politico-istituzionale nazionale in un momento di particolare crisi del settore a livello planetario. Dal punto di vista culturale, si attesta sulla difesa identitaria del prodotto Made in Italy, sulle biodiversità, sulla difesa delle produzioni nazionali da un malinteso principio liberista e globalista.

In proposito, cita sempre un’espressione di J.J.Rousseau, tratta dal Contratto sociale: “Vi è una sola legge che per sua natura, esige un consenso unanime: è il patto sociale, legittimato dalla volontà generale che dirige tutti verso il bene comune”.

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