Formazione

Ue propone inasprimento delle pene

La proposta delle direttiva della Commissione europea prevede di alzare le pene da 5 a 10 anni

di Redazione

La Commissione europea ha presentato oggi la sua proposta per una direttiva con pene piu’ severe, da 5 a 10 anni, ed armonizzate a livello Ue per combattere gli abusi su minori e la pedopornografia. Come dimostrano diversi studi, infatti, tra il 10 e il 20% dei bambini europei sono vittime in un modo o in un altro di abusi. E’ quanto ha annunciato la commissaria europea agli affari interni Cecilia Malmostroem durante una conferenza stampa a Bruxelles. La bozza legislativa presentata dall’esecutivo Ue prevede tre sostanziali novita’: l’inasprimento delle pene per i colpevoli, il considerare come reato anche i crimini commessi fuori dall’Ue come nei casi di turismo sessuale e ‘grooming’ (adescamento di minori via internet), e un trattamento speciale per i colpevoli per evitare recidive.

Inoltre, vengono proposte una serie di altre misure in modo da garantire una protezione speciale e diminuire gli effetti traumatici per i bambini vittime di abusi durante il processo, impedire che i colpevoli di atti di pedofilia possano rientrare in contatto con minori in tutti i paesi Ue e il blocco d’accesso dei siti pedopornografici, di cui si dovranno occupare i paesi membri. Chi si reca fuori dal territorio europeo per fare turismo sessuale, “sara’ perseguito al suo ritorno nell’Ue”, ha precisato la Malmostroem, che ha aggiunto come le pene che dovranno essere comminate dovrebbero andare “da un minimo di 5 ad un massimo di 10 anni per questo tipo di reati”. “La riposta dell’Ue non potrebbe essere ne’ piu’ chiara ne’ piu’ ferma. Qualunque siano le azioni che puo’ intraprendere contro questa piaga, l’Ue deve agire e agira’”, ha sottolineato la commissaria Ue, che ha precisato come questo pacchetto di misure di Bruxelles non sia legato ai recenti scandali che hanno colpito la Chiesa cattolica in Europa. Anche se, ha precisato la Malmstroem, “un reato e’ un reato chiunque ne sia responsabile e in qualunque paese” sia stato compiuto. Ora la bozza di direttiva passa alla presidenza di turno dell’Ue, la Spagna, che ha gia’ espresso ferma volonta’ di procedere, e al Parlamento europeo.


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