Famiglia

Parte il progetto della Fondazione Ania con il comune di Roma

Nel 2008 nella capitale ucciso un pedone a settimana: 52 su un totale di 190 morti

di Maurizio Regosa

 

Ottanta attraversamenti pedonali “a rischio” ripristinati e messi in sicurezza con un’innovativa vernice. È partita questa mattina l’iniziativa inserita nel Protocollo d’intesa tra la Fondazione Ania per la sicurezza stradale e il Comune di Roma. Alla realizzazione delle prime strisce pedonali erano presenti il Presidente della Fondazione ANIA, Sandro Salvati, l’Assessore alla Mobilità e Trasporti del Campidoglio, Sergio Marchi, e l’Assessore ai Lavori pubblici e alle Periferie di Roma, Fabrizio Ghera.

I dati sull’incidentalità nel Comune di Roma sono allarmanti: nel 2008 si sono registrati 190 morti sulle strade della capitale, 52 dei quali erano pedoni che, nella maggior parte dei casi, sono stati travolti sulle strisce pedonali. Numeri che fanno di Roma una delle ultime capitali d’Europa in fatto di sicurezza stradale. E’ partendo da questi numeri che la Fondazione Ania d’accordo con il Comune di Roma ha avviato un monitoraggio per individuare i punti più a rischio delle strade capitoline.

Fondamentale nella realizzazione della “mappatura” è stato l’apporto del progetto Black point, iniziativa a livello nazionale realizzata Fondazione ANIA grazie alle segnalazioni dei cittadini e degli utenti della strada sulle criticità infrastrutturali, raccolte in un’apposita sezione nel portale www.smaniadisicurezza.it. Una volta individuati gli attraversamenti pedonali più a rischio nella capitale, la Fondazione Ania ha condiviso i dati con il Comune di Roma ed è stato stilato un piano di intervento avviato oggi da piazzale della Radio. I lavori proseguiranno per i prossimi 3 mesi.

Per raggiungere l’obiettivo sarà posta una vernice bianca, che garantisce maggiore luminosità sia di giorno sia di notte che in qualunque condizione atmosferica, antiscivolo e che ha una lunga durata garantita dalla resistenza ai fattori atmosferici e ai raggi Uv. Tutti elementi che rappresentano una garanzia per gli utenti della strada: i pedoni attraverseranno su “zebre” più visibili per gli automobilisti, al tempo stesso i motociclisti non dovranno più temere le “scivolate” causate dalla vernice delle strisce.

«Quello che dobbiamo tenere presente» – spiega Sandro Salvati, Presidente della Fondazione Ania – «è che Roma è anche una città turistica. Un cittadino di Amburgo, Londra o Stoccolma sa che nella sua nazione l’attraversamento pedonale è “terreno blindato”. Da noi non è così e dobbiamo lavorare per cambiare l’approccio culturale degli automobilisti italiani. Lo scopo della Fondazione Ania non è solo quello di criticare, ma anche di proporre soluzioni. La nostra filosofia è quella del “fare” e per questo siamo arrivati a questa iniziativa. Alla fine dei lavori, ci faremo carico di monitorare l’efficacia degli interventi. Dopo gli etilometri e le strisce realizzeremo altri progetti con il Comune di Roma anche per il monitoraggio dell’incidentalità. Puntiamo a contribuire a rendere Roma un modello per la sicurezza stradale».

 

 

 

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