Non profit
«Ho in mano un miliardo, ecco come lo userò»
Parla il governatore Gianni Chiodi
di Redazione
A tanto ammonta il budget stanziato per la ricostruzione: per smaltire la macerie ci vorranno due anni, mentre per il centro storico almeno dieci. Intanto il primo luglio gli aquilani torneranno a pagare i mutui, «ma io mi aspetto un rinvio»Dal primo febbraio scorso ha raccolto il testimone lasciato dal capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. E oggi il governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi nella veste di “Commissario delegato per la ricostruzione” guida una struttura che, una volta a regime, sarà composta da poco meno di un centinaio di persone di cui 50 “ereditate” dal Dipartimento nazionale e una quindicina selezionate direttamente dal ministero delle Finanze fra giovani under 40 laureati con 110 e lode. La Struttura tecnica di missione rappresenterà l’asse portante per le attività di ricostruzione e sarà guidata dall’architetto Gaetano Fontana. Al Coordinamento esterno (competente per i rapporti con il volontariato), uno degli altri quattro settori in cui si ramifica il commissariato, è stato invece destinato il segretario generale della Regione, Enrico Mazzarelli.
Vita: Commissario Chiodi, cosa c’è in testa alla vostra agenda operativa?
Gianni Chiodi: La ricostruzione è la prima cosa. Abbiamo già prodotto un documento, le Linee guida, che costituiscono la bussola per gli interventi dei sindaci del cratere. L’idea è quella di lavorare per cerchi concentrici: dalla periferia al centro storico. Per togliere le macerie dovrebbero bastare due anni. Per completare la ricostruzione invece non meno di dieci.
Vita: Che budget avete a disposizione?
Chiodi: Un totale di circa 7 miliardi di euro. Uno già stanziato.
Vita: Per alcuni tecnici però ne sarebbero necessari almeno 25?
Chiodi: Fare previsioni di questo tipo è come giocare al Lotto. Vedremo. Per ora iniziamo a spendere quello che abbiamo in cassa.
Vita: Secondo l’economista Marco Vitale, occorre tenere alta l’attenzione su eventuali infiltrazioni criminali. Come vi state attrezzando?
Chiodi: Questo aspetto è di competenza del prefetto Franco Gabrielli. Posso dire però che una struttura di controllo è già stata attivata e in due, tre casi è stato ritirato il certificato di idoneità.
Vita: A sentire gli aquilani la grande emergenza oggi è la ricostruzione del tessuto socio-lavorativo. Su questo punto che iniziative avete in mente di assumere?
Chiodi: A giorni nascerà la zona franca con incentivi, sgravi e agevolazioni fiscali per chi vorrà riavviare un’attività nelle aree terremotate: abbiamo una copertura di 45 milioni annui per cinque anni. Altri 35 milioni, attraverso i fondi europei Por Fesr, saranno impegnati per risarcire le aziende terremotate, a cui ne vanno aggiunti 11 milioni che a breve metteremo a bando per l’attivazione di nuove imprese.
Vita: In quest’anno le donazioni per l’Abruzzo sono state tantissime. Il rischio è quello della sovrapposizione degli interventi. Avete effettuato un censimento in questo senso?
Chiodi: No, è quasi impossibile tenere il conto di tutte le iniziative private. Quello che posso assicurare però è che gli interventi di ricostruzione saranno coordinati e senza sovrapposizioni.
Vita: Il primo luglio gli aquilani torneranno a pagare mutui e imposte. Molti ritengono quella data l’inizio di un altro terremoto…
Chiodi: A loro dico di stare tranquilli. Non è detto che, come già accaduto, quella scadenza non possa venire ulteriormente posticipata.
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