Sostenibilità

Ambiente: ecco il rapporto dei Cc verdi

Il Nucleo operativo ambiente rende noti i dati dei controllo del 2001: su 13mila verifiche almeno 5.800 infrazioni. Lombardia e Campania in testa nelle violazioni

di Giampaolo Cerri

I cacciatori di inquinamento presentano il conto. È stata reso noto oggi a Roma il Rapporto del Nucleo operativo ambiente-Noe dei Carabinieri che opera presso il ministero. Emerge un quadro non troppo confortante: l’ illegalita’ ambientale e’ infatti di casa in Italia. I controlli, che fanno riferimento al 2001, parlano di scarichi fognari non in regola, costruzioni abusive, rifiuti spariti, inquinamento acustico ed atmosferico. Alla Lombardia spetta il poco invidiabile primato del maggior numero di infrazioni accertate (62,3%), seguita dalla Campania (60,4%). ”Ci sono ancora troppi controlli non conformi alla legge – ha spiegato il ministro del’ Ambiente, Altero Matteoli, commentando il rapporto – e attraverso questi dati potremo ora indirizzare i monitoraggi in maniera piu’ efficace. I carabinieri del Noe – ha aggiunto – sono il nostro sistema di allarme ambientale per eccellenza, diffuso su tutto il territorio e proprio per intensificare i controlli, lo scorso anno ho potenziato di 229 unita’ il Comando, triplicando cosi’ le unita’ di personale”. Complessivamente, i carabinieri del Noe hanno fatto 13.663 controlli nel 2001; di questi, 5.876 sono risultati non conformi. Sono state segnalate alla competente autorita’ giudiziaria 3.255 persone, operati 717 sequestri per una valore stimato di circa 1,5 miliardi di euro, fatte contravvenzioni per un valore di 9,9 milioni di euro. Gli aspetti maggiormente critici sono risultati l’ inquinamento acustico, con un livello di illegalita’ del 54,2%; l’ inquinamento atmosferico e l’ abusivismo edilizio, entrambi con il 47,6% di casi fuorilegge; seguono l’ inquinamento del suolo (42,5%), quello idrico (39,6%) e l’ elettrosmog (37,3%). La minor quota di illegalita’ e’ stata registrata in Trentino (16,1%), Alto Adige (20,5%) e Sardegna (31,5%). Per quanto riguarda i settori controllati, e’ stata rilevata una situazione particolarmente critica in quello dell’ agricoltura-silvicoltura-disboscamento, con un livello di illegalita’ pari al 55,8% e nell’ industria (48,9%). Minori livelli di illegalita’ invece nelle infrastrutture (25,8%), nell’ industria a rischio di incidente rilevate (22,7%) e nel materiale radioattivo (16,7%). ”L’ obiettivo del rapporto – ha spiegato il comandante del Noe, colonnello Giuseppe Rositani – era fare una fotografia della nazione sotto il profilo dell’ illegalita’ ambientale, in modo da porre una serie di priorita’ alla politica. Bisognera’ ora puntare a ridurre l’ attivita’ repressiva, perche’ quando il reato e’ stato commesso il danno e’ ambientale e’ stato fatto ed aumentare il controllo ed il monitoraggio per prevenire comportamenti illegali. Molti dei nostri controlli – ha aggiunto – sono fatti su segnalazione dei cittadini, che possono telefonare al numero verde 800-253608 per indicarci possibili eco-reati”. L’ alta quota di illegalita’ riscontrata in Lombardia, secondo Rositani, ”e’ da addebitarsi al grande numero di industrie presenti sul territorio”. Il ministro ha poi sottolineato ”una tendenza positiva che di riferisce al 2002 per il ciclo dei rifiuti. I primi dati elaborati dal Noe evidenziano infatti che, in uno dei settori strategici in cui si e’ concentrata l’ attivita’ del Comando, il livello di illegalita’ e’ sceso dal 39,1% del 2001 al 32,4%”. Per Matteoli, comunque, ”i problemi degli eco-reati non si risolvono con la galera, ma con un’ accresciuta coscienza ambientale: il cittadino deve iniziare a ragionare in maniera diversa, facendosi carico dell’ ambiente”. Cio’ non toglie, ha aggiunto, ”che mi battero’ sempre contro ogni ipotesi di depenalizzazione in questo campo”


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