È uscito questa settimana il nuovo libro di Silvano Petrosino, La scena umana, edito da Jaca Book. Un viaggio sulle orme di Derrida e Levinas sulle tracce del soggetto uomo. In esergo l’autore cita Borges e Olesa’s che nominano gli estremi del quadrante in cui la vita di ciascuno si posiziona. Ecco le due posizioni, scegliete voi.
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire. Chi è contento che sulla terra esista la musica. Chi scopre con piacere una etimologia. Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi. Il ceramista che preme le dita a un colore e una forma. Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace. Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.Chi accarezza un animale addormentato. Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto. Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson. Chi preferisce che abbiano ragione gli altri. Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
J. L. Borges, I giusti
Le cose non mi amano. Un mobile tenta di farmi lo sgambetto. Una sorta di angolo laccato una volta mi morse letteralmente. Con la coperta ho sempre avuto rapporti vicendevoli assai complicati. La minestra che mi viene data non si fredda mai. Mi trascino carponi sul pavimento e, nell’alzare la testa, vedo la credenza che mi sghignazza.
J. K. Olesa’s, L’invidia
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