Cultura

Sordi: Ruini, un compagno di viaggio

«Ci ha aiutato a portare il fardello della vita», ha detto il porporato durante l'omelia

di Giampaolo Cerri

“Facendoci sorridere di noi stessi, Sordi è diventato per tantissimi un simpatico amico e compagno di viaggio che ci ha aiutato a portare il fardello della vita”. Così cardinale Camillo Ruini, nell’omelia pronunciata nella Basilica di S. Giovanni, ha ricordato la figura del popolare attore. Secondo il porporato, Sordi “ha interpretato l’animo e il carattere dei romani e degli italiani”. Con la sua arte, ha proseguito il cardinale, “ha espresso e portato alla luce alcuni aspetti universalmente umani, che fanno parte della miseria ma anche della nobiltà del cuore umano”. Un cuore, ha aggiunto il cardinale, “fallace e difficilmente guaribile, ma che resta, in maniera imprevedibile, sempre capace di aprirsi al bene”. A dispetto della leggenda sulla ‘tirchieria’ di Sordi, Ruini ha invece ricordato che l’attore si dedicava spesso “a grandi iniziative di beneficienza per gli anziani”, ma il tutto “fatto sempre in grande riservatezza”. Il cardinale ha ricordato poi le parole pronunciate da Sordi “dopo la morte del suo amico Marcello Mastroianni, quando disse: credo nell’immortalità dell’anima”. Segno questo “di una fede semplice che Sordi aveva assorbito dalla madre e dalla famiglia”. Ma proprio dietro questa “semplicità della fede”, ha aggiunto, “c’è una conoscenza di noi stessi più antica e più profonda”


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