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Verso le nuove linee guida per la riabilitazione

Il contributo di Anffas ai lavori del gruppo ministeriale

di Sara De Carli

Il 16 marzo si è tenuto, presso il Ministero della Salute, un incontro del gruppo di lavoro sulla riabilitazione del Ministero, presieduto dal Sottosegretario On. Francesca Martini, al quale hanno partecipato i rappresentanti di molte associazioni.
L’obiettivo principale dell’incontro era quello di raccogliere le proposte delle associazioni stesse per la revisione delle Linee Guida per la Riabilitazione, risalenti al 1998.
All’incontro ha partecipato, con propri rappresentanti, anche Anffas Onlus Nazionale, presentando un documento contenente una serie di osservazioni e raccomandazioni sintetiche.

Il sottosegretario Martini: riabilitazione, un’emergenza

Nel corso del suo intervento il Sottosegretario Martini ha sottolineato come «la riabilitazione rappresenta oggi una reale emergenza che dobbiamo affrontare a 360 gradi, al fine di tutelare il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione. Il lavoro di revisione delle linee guida del 1998 comporta, attraverso un concreto confronto, la valorizzazione delle diverse realtà territoriali mediante l’individuazione dei modelli organizzativi più efficaci. Occorre effettuare una attenta analisi della situazione attuale per far sì che nel nostro Paese l’accesso ai servizi di riabilitazione fornisca una risposta concreta ai reali bisogni dei pazienti considerati nella propria specificità. Per questo è necessario il lavoro di costruzione della rete di tutte le strutture del sistema (Università, Irccs, Ospedali, Asl ed accreditati) in un obiettivo di organizzazione territoriale che garantisca la continuità della cura dalla fase più acuta a quella del reinserimento sociale. L’obiettivo da realizzare è l’individuazione di un modello ottimale all’interno di un percorso condiviso dal mondo scientifico, dai tecnici del settore e dalle associazioni di pazienti».

Le osservazioni di Anffas

Anffas Onlus, Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, nel valutare favorevolmente l’iniziativa del Ministero della Salute di aggiornare le “Linee guida per le attività di riabilitazione”, ormai risalenti al 1998, ha sottolineato come prima di entrare nel merito si debba tener conto anzitutto del profondo mutamento sia del quadro normativo di riferimento, che dei paradigmi culturali, fortemente ribaditi e sanciti anche dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità. Ciò, unanimemente, oggi si traduce nel superamento del modello medico verso il modello bio-psico-sociale. Ecco di seguito la sintesi dell’intervento di Anffas, disponibile in versione intergrale sul sito di Anffas. Il documento è stato redatto da: Dott. Michele Imperiali – Presidente Comitato Tecnico Scientifico Anffas Onlus; Dott. Angelo Cerracchio – Componente Comitato Tecnico Scientifico Anffas Onlus; Dott. ssa Roberta Speziale – Responsabile Area Comunicazione e Politiche Sociali Anffas Onlus; Avv. Gianfranco de Robertis – Consulente Legale Anffas Onlus.

Per Anffas l’area di principale emergenza e quindi di priorità su cui, in base alla propria concreta esperienza, occorre assolutamente intervenire adeguatamente è quella della diagnosi precoce e certa, visto che l’intervento abilitativo-riabilitativo incide in maniera inversamente proporzionale sul decorso delle disabilità intellettive e/o relazionali.

In seconda battuta Anffas ha sottolineato come  gli attuali strumenti valutativi non siano sensibili a rilevare i bisogni abilitativi e riabilitativi delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, tanto che potrebbe vedersene essere negato il diritto alla salute e configurare una concreta discriminazione. Anffas, pertanto, auspica fortemente che vengano tenuti in debita considerazione i nuovi paradigmi culturali e scientifici riferiti al concetto di salute e disabilità a superamento della vecchia concezione di handicap e che siano adottate le classificazioni dell’OMS.

La principale finalità della presa in carico abilitativa-riabilitativa è quella di favorire l’inclusione scolastica, lavorativa e sociale delle persone con disabilità. L’intervento abilitativo-riabilitativo, quindi, oltre che focalizzarsi sulla persona, deve proiettarsi soprattutto nel contesto in cui la stessa vive. La riabilitazione, pertanto, può e deve attuarsi il più possibile dove la persona vive e non all’interno di strutture specialistiche.

 


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