Volontariato

Goffredo Modena: ho 1.500 volontari, ma rimango un manager

Fondazione Aiutare i Bambini compie dieci anni

di Benedetta Verrini

Dopo aver sfondato nel mercato delle telecomunicazioni, ha deciso di sbarcare nel non profit. E oggi la sua creatura è attiva in 67 Paesi e ha assistito 650mila minori. «Il segreto? L’efficienza» Prendi un imprenditore che ha raggiunto tutti gli obiettivi possibili e che, dopo aver trasformato la sua azienda in un piccolo gioiello del settore telecomunicazioni, ha deciso di vendere. Metti che, sempre quell’imprenditore, a 59 anni non abbia alcuna voglia di mettersi in panchina e intercetti una cooperativa nel varesotto che ha bisogno di un manager. E che, dopo averla risanata, si accorga che quell’esperienza nella solidarietà lo ha cambiato e gli ha dato una gran voglia di realizzare – guarda un po’ – una sua organizzazione non profit. Oggi Goffredo Modena, fondatore e presidente della Fondazione Aiutare i Bambini, scorre i numeri del decennale della sua organizzazione e confessa: «Non me lo sarei mai immaginato». Noi – chissà perché – sì.

4 milioni l’anno
Presente in 67 Paesi, ha portato aiuto (sanitario, abitativo, socio-familiare, di istruzione e formazione) a oltre 650mila bambini, si è attestata su una raccolta di 4 milioni di euro l’anno, conta su 1.500 volontari tra quelli operativi in sede, quelli impegnati nelle attività sul territorio nazionale e quelli in viaggio all’estero. La sua sincera emozione tradisce una soddisfazione diversa da un successo d’impresa. Ci pensa lui a chiarire la differenza: «Il mondo del profit mette in campo struttura, organizzazione ed eccellenze professionali per la creazione di ricchezza. Il mondo del non profit è invece animato da valori ideali ed ha un impatto fortissimo sulla realtà. Ma spesso, nelle organizzazioni piccole e medie, il livello di professionalità è piuttosto limitato, passa in secondo piano rispetto alla causa. Io invece ritengo che proprio quella causa vada servita con grandi professionalità, con una struttura efficiente e con un rigoroso controllo dell’efficacia degli interventi».
Fare di più, fare meglio è il mantra di questo presidente-manager che ha creato una rete leggera: «I nostri fondi li diamo direttamente ai responsabili locali dei progetti, senza passaggi intermedi». La selezione dei progetti finanziabili avviene sulla base di una valutazione scientifica del livello di urgenza e necessità di ogni singolo intervento, sulla base di dieci differenti parametri collegati a un punteggio.

Rotta sull’Italia
I volontari sono l’altra forza di Aiutare i Bambini. Una forza che va alimentata e motivata di continuo, Modena lo sa bene. «Il mio sogno è quello di realizzare una rete di volontari davvero capace di condividere i nostri valori: libertà, giustizia, verità, rispetto per gli altri, solidarietà», dice. «La condivisione della mission è tutto. Senza quella, il progetto fallisce o naviga a vista, in un continuo turn over di forze». Particolarmente innovativa è la scelta, da parte dell’organizzazione, di formare e inviare volontari in visita ai progetti esteri. L’anno scorso 67 persone hanno supervisionato 50 progetti nel mondo, realizzando un’importante verifica sull’efficacia del lavoro svolto e una preziosa testimonianza umana (i “diari” sono pubblicati online sul sito www.aiutareibambini.it).
In questo anno di decennale, Aiutare i Bambini raggiungerà quota 4.200 sostegni a distanza. Ha già richiesto l’iscrizione all’Albo dell’Agenzia per le onlus, che ha pubblicato le nuove Linee guida per il Sad appena tre mesi fa. «Sono assolutamente in linea con il nostro impegno di trasparenza ed efficienza», sottolinea Modena. «Sappiamo bene che si tratta di uno sforzo: se comunichi a un sostenitore a distanza il trasferimento di un bambino o la ridefinizione di un progetto, nel 50% dei casi interromperà la donazione».
Da qualche anno Aiutare i Bambini guarda anche all’Italia: «Il 25% dei fondi erogati dalla fondazione oggi ricade sull’Italia. Dopo lunghe riflessioni, abbiamo deciso di dedicarci ai settori della lotta all’abbandono scolastico e della creazione di asili nido, che entro il 2011 diventeranno 50 su tutto il territorio nazionale». Il bando per la creazione di 25 nuovi asili, in scadenza il prossimo 14 maggio, è appena stato pubblicato e mette a disposizione un budget massimo di 25mila euro per ogni singolo progetto.

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