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Le differenze in cattedra. Quando le famiglie si mettono all’operaRaccolta fondi per aprirla a tutti
Cinque "modelli" di scuole paritarie
di Redazione

In Europa sono circa 600 le scuole che si riconoscono nel metodo del pedagogista Rudolf Steiner. Si chiamano anche Waldorf dall’omonima fabbrica di sigarette a Stoccarda in cui, nel 1919, ci fu il primo esperimento condotto da Steiner in persona. Un metodo che «non celebra l’intellettualismo come unica via alla conoscenza», spiega Sabino Pavon, insegnante nella scuola Steiner – Waldorf di Conegliano, «ma tende a individuare le peculiarità del singolo, il punto di forza su cui fare leva per favorire lo sviluppo e il superamento degli impedimenti». In Italia esiste la Federazione delle scuole Steiner – Waldorf a cui appartengono 25 istituti di vari ordini e gradi, prevalentemente dalla materna alle medie. A questi va aggiunta un’altra quarantina di realtà a indirizzo steineriano. La scuola di Conegliano, gestita dall’associazione La cruna, è nata 15 anni fa su impulso di alcuni ex genitori Waldorf e oggi accoglie la scuola materna e il ciclo dalla prima all’ottava classe (non è prevista una cesura tra elementari e medie) con un totale di circa 220 allievi. «Il nostro progetto educativo e la sua riuscita si fonda prevalentemente sulla collaborazione tra scuola e famiglia», dice Pavone. «I nostri alunni sono figli di operai, contadini, impiegati, piccoli imprenditori. Organizziamo diverse iniziative di raccolta fondi per far sì che la scuola sia aperta a tutti, anche a coloro che non possono pagare la retta che si aggira sui 3.000-3.500 euro all’anno».
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