Nata nel 1929 limitatamente alle materne con metodo Montessori e alle elementari, è sopravvissuta alle leggi razziali del 1938. Negli anni 60-70 la frequentavano 1.100 allievi. Oggi sono la metà, di ogni ordine e grado. È sostenuta dalla Comunità ebraica di Milano che integra le rette scolastiche quando insufficienti e interviene in aiuto di quelle famiglie che hanno difficoltà a pagare (mediamente sopra i 5mila euro all’anno). «La nostra scuola», dice Leone Soued (foto in basso), presidente della Comunità, «ha la parte curriculare di qualsiasi altra scuola italiana con l’integrazione della religione ebraica e un ulteriore supporto di educazione alla lingua ebraica». Tra contratti a tempo pieno e a tempo determinato, impiega circa 180 persone, non tutte di fede ebraica. Sul tema dell’educazione, Soued condivide la battaglia con il mondo cattolico: «Riteniamo sia una battaglia della sopravvivenza e della diversità. In un concetto culturale ampio, la diversità è necessaria. E il cittadino deve poter scegliere senza che sia lo Stato a farlo per lui».
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