Welfare

Ichino e Alesina rispondono a Marco Vitale

di Redazione

U na mezza pagina sul Sole 24Ore di domenica 7 marzo per rispondere pubblicamente alla critiche che l’economista Marco Vitale dalle colonne di Vita aveva mosso al loro L’Italia fatta in casa. A firmarla, naturalmente, i due autori del contestato saggio Alberto Alesina e Andrea Ichino. Vitale, come ricorda il quotidiano di Confindustria, aveva parlato di «cattivo libro», che può fare «danni» accusando i due economisti di essere «sicuramente favorevoli a che meccanismi di mercato penetrino sempre più nell’attuale assetto della famiglia italiana, e lo mutino profondamente, se non lo scardinino». Una lettura che secondo Alesina e Ichino sarebbe «molto unilaterale e preconcetta per un libro che, per primo, ha calcolato il grande contributo dato dalle famiglie al benessere dei cittadini». Questo infine il passaggio cruciale della replica: «È miope non vedere che anche il welfare familiare ha i suoi costi, perché danneggia le nuove generazioni, rendendo il Paese meno capace di evitare o ridurre gli shock negativi e soprattutto di sfruttare le occasioni di crescita quando la crisi sarà alle spalle». «Perché non pensare invece», si chiedono i due economisti, «a un sistema di welfare che, favorendo una maggiore mobilità geografica (oggi meno dannosa per le relazioni familiari grazie ai migliori mezzi di trasporto), tuteli il lavoratore nel mercato, aiutandolo a riconvertirsi quando necessario, invece di preservare a ogni costo posti di lavoro improduttivi?».

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