Salute

Una conquista di civiltà, ma serve sanatoria per operatori

Ecco il commento congiunto della Società italiana di cure palliative e della Federazione cure palliative

di Redazione

La legge sulle cure palliative è finalmente una realtà. Come operatori che ogni giorno lavorano per migliorare l’ultima fase della vita dei malati per i quali non c’è possibilità di guarigione siamo molto contenti di questo risultato, arrivato dopo un lungo iter, frutto di un articolato confronto tra le istituzioni, le società scientifiche e le associazioni che operano nell’ambito specifico delle cure palliative. E vorremmo cogliere l’occasione per esprimere un ringraziamento nei confronti di tutte  le persone che negli anni hanno portato avanti questa battaglia di civiltà assieme a noi.

La legge c’è ed oggi dunque non possiamo che esprimere soddisfazione per questo. Ne apprezziamo in particolare alcuni aspetti: la definizione chiara della rete delle cure palliative, distinta da quella della terapia del dolore, l’aver sancito le cure palliative come livelli essenziali di assistenza, la semplificazione nella prescrizione dei farmaci antidolore, l’istituzione di un monitoraggio ministeriale dell’attuazione della rete. Apprezziamo inoltre lo sforzo di inserire una forma di finanziamento dedicata alla strutturazione della rete sul territorio nazionale.

Ma ci rammarichiamo per la bocciatura degli emendamenti sulla sanatoria e i master professionalizzanti. Questo perché non ci sono nelle altre specialità un numero di medici sufficienti per occuparsi delle cure palliative e d’altra parte molti di quelli che sono competenti potrebbero non possedere, secondo quanto afferma la legge, i requisiti per poter accedere ai concorsi pubblici. Auspichiamo che attraverso le linee guida venga colmata questa grave lacuna.

L’approvazione della legge è dunque l’oggi che ci consegna la politica. Ma noi, come medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, assistenti spirituali e volontari proprio a partire da questa “consegna” non vogliamo soltanto dare anima a quanto scritto dal legislatore, attraverso la nostra attività e il nostro impegno quotidiano. Partiamo da qui, infatti, per prendere anche un impegno ancora più grande con i malati e le loro famiglie, a partire da domani: attraverso il lavoro di equipe assicurare il massimo dell’assistenza, l’apporto qualificato di tutti i soggetti che costituiscono il movimento delle cure palliative, per rendere il momento finale della vita come un momento che abbia senso, significato e dignità fino all’ultimo istante.


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