Mondo

Pena di morte, il Kenia verso l’abolizione

Commutata in carcre a vita la pena capitale per 195 persone. Il comunicato dell'associazione Nessuno tocchi Caino

di Redazione

Nessuno tocchi Caino saluta positivamente la decisione del neo presidente della Repubblica del Kenya Mwai Kibaki  di commutare in carcere a vita le condanne a morte di 195 persone e di scarcerarne 28. Un ulteriore segnale positivo dopo la dichiarazione del mese scorso del Ministro della Giustizia keniota che aveva annunciato di voler abolire la pena di morte entro sei mesi. La decisione del Kenya, che giunge proprio dopo lo svolgimento delle prime elezioni democratiche, è la conferma di come la battaglia per l?abolizione della pena di morte coincida sempre di più con quella per il rafforzamento della democrazia. Si rafforzano in questo modo le forze abolizioniste che porteranno al pieno successo l?approvazione della risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali da parte della prossima Assemblea Generale dell?ONU. Omicidio, tradimento e rapina a mano armata sono crimini capitali. In particolare, per i furti con violenza, le corti applicano la pena con inflessibile rigore. Dati ufficiali riferiscono che l’ultima esecuzione risale al 1987.  Secondo uno studio indipendente ed attendibile che circola nelle legazioni diplomatiche, tra il gennaio del 2000 e l’aprile 2001 sono state inflitte 143 condanne a morte. Nel 2002 sarebbero state pronunciate almeno 77 condanne a morte. Nel settembre 2002 Abraham Kamakil, Sovrintendente delle Prigioni del Kenia aveva chiesto l?abolizione della pena di morte perché rappresenta una sanzione sorpassata che riabilita i condannati. Il 27 dicembre 2002 si sono svolte le elezioni che hanno assegnato la vittoria alla “Coalizione Arcobaleno Nazionale” e posto termine al governo del partito Kanu, al potere per 40 anni, ininterrottamente dall?indipendenza del paese dalla Gran Bretagna.


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