Volontariato

Servizio civile, crollano le richieste

Chiusa la progettazione 2010, i grandi enti rinunciano a migliaia di ragazzi

di Daniele Biella

Volontari in servizio civile, la riduzione è drastica: Caritas italiana, meno 30% rispetto al 2009. Arci servizio civile, Misericordie, meno 15%. Anpas, meno 7%. A pochi giorni dalla scadenza per la progettazione 2010 (era il 4 marzo), abbiamo fatto un giro tra i principali enti che nel passato recente avevano avuto il numero maggiore di posti assegnati, e il risultato è quasi sempre lo stesso: si taglia. “Siamo passati dalla richiesta di 3230 volontari dell’anno scorso ai 1977 attuali”, spiega Fabrizio Cavalletti, responsabile servizio civile di Caritas italiana, “anche il numero dei progetti presentati è sceso drasticamente, passando da 370 a 256”.

I motivi? “L’attuale difficoltà del Servizio civile nazionale, le risorse limitate che ha a disposizione”, risponde Cavalletti, “abbiamo dato a tutte le Caritas diocesane un’unica indicazione: fare meno progetti, ma fargli meglio, anche alla luce del fatto che in base al nuovo Prontuario a ciascun ente di prima classe non può venire assegnato più del 10% dei posti totali. Inutile chiedere numeri alti se già sappiamo in anticipo che non ci saranno assegnati”. A livello interno si è stabilito che ogni Diocesi avesse un proprio tetto massimo di volontari da richiedere. Nonostante questo, “c’è stata demotivazione sul territorio, addirittura quest’anno qualcuno non ha presentato progetti: l’hanno fatto in 171 Diocesi nel 2009, ma 147 quest’anno”, sottolinea Cavalletti.

Anche per Asc, Arci servizio civile, la riduzione di volontari è progetti presentati è stata ingente, “entrambe attorno al 15%”, spiega Licio Palazzini, presidente di Asc, “nel 2010 abbiamo presentato 488 progetti, meno dell’anno scorso per la combinazione di due fattori: la diminuzione dell’entusiasmo da una parte e la lunga fase di gestazione del nuovo Prontuario, che ha fatto rinunciare alla progettazione molti enti a noi associati”. In casa Misericordie, se il numero dei progetti è rimasto sostanzialmente invariato con una leggera diminuzione (158 presentati contro i 165 del 2009), “i 2360 volontari del 2010 sono il 10-15% in meno rispetto a quelli chiesti l’anno prima”, afferma Maria Pia Bertolucci, responsabile servizio civile Misericordie, che aggiunge con ironia ma non troppo: “a ogni nostra sede ho dato questa indicazione: quest’anno avere ragazzi in servizio civile è come vincere il terno al lotto”. Lo sforzo progettuale per le singole sedi delle Misericordie “è stato enorme, dato che il Prontuario blocca a 50 il numero massimo di volontari da richiedere per ogni progetto”, aggiunge Bertolucci, “questo ci ha penalizzato, perché prima tenevano un’unica griglia progettuale che poi ogni ente modificava a seconda delle esigenze del territorio, con le nuove regole invece ognuno ha dovuto fare da sé”.

Se Avis, è riuscita a mantenere inalterato il numero di volontari richiesti l’anno scorso, 400, e ha aumentato da tre a 23 i progetti (“passando a una progettazione più territoriale, con la speranza di arrivare al 50% di posti assegnati come nel 2009”, precisa il responsabile servizio civile Avis Pasquale Pecora), Anpas, dal canto suo, ha visto raddoppiare i progetti (da 47 a 94), “ma solo per la questione del limite dei 50 posti, che ha danneggiato chi si era messo in rete”, chiarisce Maurizio Garotti, responsabile servizio civile delle Pubbliche assistenze. “I volontari richiesti sono scesi dai 2997 del 2009 agli attuali 2788. C’è stata in generale una autoriduzione da parte di ciascuna sede, una volta preso atto che i numeri attuali del Scn sono molto più bassi di prima”.

A meno di clamorose smentite che potranno venire dai dati complessivi della progettazione, i numeri raccolti dai ‘big’ del servizio civile testimoniano una brusca frenata da parte degli enti nella richiesta di volontari. “Il vero problema, comunque, è un altro”, aggiunge Garotti di Anpas, “è che, nonostante gli sforzi del sottosegretario Giovanardi (che ha annunciato di recente l’aumento dei fondi per il 2010, leggi qui) e dell’Ufficio nazionale, il servizio civile non è una priorità per il Governo attuale”.

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