Non profit
Domenica 19 milioni di persone alle urne
Eleggono il nuovo Parlamento
In un clima di tensione politica e di timori per la sicurezza, circa diciannove milioni di elettori iracheni, domenica 7 marzo, sono chiamati alle urne per eleggere, secondo una legge approvata di recente, 325 seggi del nuovo Parlamento.
Un appuntamento al quale l’Italia “guarda con grande attenzione, auspicando che le elezioni siano giuste, libere e trasparenti e che producano un consolidamento della democrazia”, si legge in un comunicato pubblicato sul sito della Farnesina.
Tra le principali coalizioni che partecipano a questo turno elettorale preceduto dalle elezioni costituenti, dal referendum costituzionale e dalle elezioni parlamentari svoltesi tutte nel corso del 2005, ci sono la lista sciita del Premier Nuri al Maliki, la lista laica dell’ex premier Allawi, la lista dei sunniti e quella dei curdi dell’Alleanza per il Kurdistan e la lista trasversale Unity for Iraq alliance.
L’Unione Europea schiererà 120 osservatori, sotto “cappello” Onu, per monitorare lo svolgimento delle elezioni. Tra questi vi saranno14 italiani, dislocati tra le città di Bagdad, Bassora e nella regione del Kurdistan iracheno.
L’Italia è tra i maggiori contributori per la ricostruzione dell’Iraq. Dal 2003 ad oggi l’impegno per l’Iraq con attività a dono è stato di circa 290 milioni di euro. Per il 2010 le priorità della Cooperazione italiana verso l’Iraq si sostanzieranno in: 1) interventi a dono nei settori della cultura, dei servizi sociali (sanità ed istruzione), dell’agricoltura (irrigazione e gestione risorse idriche); 2) interventi a credito di aiuto, con sostegno al settore privato e alle piccole e medie imprese, e sostegno al bilancio, con particolare attenzione alle aree in cui sono previsti anche interventi bilaterali a dono.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.