Non profit

Il summit mondiale della filantropia

Prende il via a Parigi. Ecco di che cosa si parlerà

di Joshua Massarenti

“Il mondo non sarà più quello di prima!” hanno esclamato i guru dell’economia mondiale commentando gli impatti devastanti della crisi economico-finanziaria. A questa profezia non possono sfuggire gli Stati, le istituzioni internazionali, le Ong e gli organismi privati votati a sconfiggere la povertà nel mondo. Più che mai, a questi attori dello sviluppo si impongono tre sfide colossali: come giustificare la necessità di aiutare più di un miliardo di poveri quando la crisi sta minacciando il benessere dei cittadini dei paesi ricchi; come rendere gli aiuti più efficaci, se non addirittura redditizi; infine, in che modo promuovere un’azione collettiva, condizione sine qua non per risolvere i problemi che attanagliano il pianeta. Il Forum delle innovazioni finanziarie per lo sviluppo che si tiene a Parigi oggi e domani cercherà di proporre nuovi modelli e idee in grado di offrire se non altro bozze di risposte. Promosso dall’Agenzia francese di sviluppo (Agence française de développement), la Banca Mondiale e la Bill & Melinda Gates Foundation, il Forum riunirà donatori, filantropi, imprenditori sociali, intellettuali, esperti di sviluppo, rappresentanti di istituti finanziari e decision-makers, ognuno chiamato a scambiare idee e condividere esperienze.

Non c’è tempo da perdere: la crisi ha colpito molti paesi mettendo in luce nuove debolezze. Le aree più fragilizzate sono oggi confrontate a un calo drammatico delle loro esportazioni, una riduzione dei loro flussi finanziari e degli investimenti esteri diretti, una diminuzione delle rimesse inviate dai loro migranti e all’evaporazione progressiva degli aiuti pubblici allo sviluppo. Ironia della sorte, in settembre 2010 il mondo si darà appuntamento a Washington nel Palazzo di Vetro per fare il punto sugli Obiettivi del Milennio giunti ormai a metà percorso. E già si sa che pioverà sul bagnato.

Per ora l’attenzione è rivolta su Parigi. In un’intervista rilasciata a Le Monde, Bill Gates sostiene che «i finanziamenti innovativi ai quali partecipa la nostra fondazione consentono di garantire approvigionamenti continui di medicinali a prezzi nettamente inferiori. Abbiamo così potuto salvare tante vite umane». La Fondazione Bill & Melinda Gates ricorda il quotidiano francese, non agisce direttamente sul terreno, ma come intermediario finanziario tra partner. Nel settore della sanità in cui prevale la sua azione, la fondazione dell’ex presidente della Microsoft consente a un organismo come Alliance Gavi di consegnare cure e vacini facendo da garante finanziario presso laboratori farmaceutici. I 10 miliardi di dollari annunciati da Gates a sostegno della vaccinazione nei paesi poveri è l’ultimo atto di generosità di un settore privato sempre più implicato nella lotta contro la povertà nel mondo. Ma non è tutto oro quello che lucica. Almeno non secondo alcuni esperti o centri di ricerca. Tra le sue ultime ricerche, il Centre for Global Development sostiene che “investire in nuovi vaccini contro la malaria è importante, ma non esiste vaccino contro la povertà, l’ineguaglianza, la violenza o la corruzione, aree in cui non ci sono rapidi ‘ritorni su investimenti’, ma soltanto impegni lunghi e pesanti condizionati da politiche coerenti e un cambiamento sociale”.

Alle accuse che i finanziamenti innovanti non sono altro che risorse addizionali non in grado di avere un impatto strutturale e di lungo terminel, la direttrice generale della Banca Mondiale, Ngozi Okonjo Iweala risponde che questi finanziamenti «incitano anche le azioni di sviluppo a essere più efficaci e orientate alla cultura del risultato». Dal canto suo, il capo della cooperazione francese, Jean-Michel Severino, parla del sopravvento di una “visione ipercollettiva” dello sviluppo a scapito di Stati che fino a pochi anni fa pensavano di avere il monopolio (quasi) assoluto sulla lotta contro la povertà. In questa visione fanno ormai parte banche, fondi d’investimento, società finanziarie.

Per dare corpo alle sua ambizioni, il Forum di Parigi presenterà 20 progetti innovanti provenienti da 15 paesi in via di sviluppo e promossi da piccole ong locali, multinazionali o istituzioni internazionali.

Sito dell’evento: http://en.fininnov.org


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