Mondo

«Due milioni di senza casa, una cosa inimmaginabile»

Il capo della Protezione civile di Santiago

di Paolo Manzo

Carmen Fernández Gibbs dirige l’Oficina Nacional de Emergencia (Onemi), la protezione civile cilena. Sino alla scossa maledetta tutte le sue energie erano convogliate sull’organizzazione delle celebrazioni per il bicentenario dell’indipendenza cilena dalla Spagna e sulla sicurezza per l’11 marzo, il giorno in cui Michelle Bachelet passerà le consegne presidenziali al suo successore, l’imprenditore Sebastian Piñera.
Vita: Molti vi criticano per la lentezza con cui si stanno distribuendo gli aiuti. Che ha da dire a proposito?
Carmen Fernández Gibbs: Che sono polemiche sterili. Quello che abbiamo di fronte è il sisma peggiore della storia del nostro paese. Stiamo coordinando una rete di distribuzione per assistere due milioni di senza tetto. Due milioni, non so se mi spiego. Dai dispositivi aerei ai camion, dalle navi della Marina alle prime 5mila case prefabbricate che abbiamo già inviato per ospitare una parte dei senza tetto, tutto è stato attivato. Certo non è facile ma ce la faremo.
Vita: Sono stati commessi degli errori?
Fernández Gibbs: Preferisco non rispondere.
Vita: Già, il 28 febbraio lei ha detto che erano stati commessi errori nel valutare il rischio tsunami da parte della Marina a causa di un’avaria agli strumenti dell’Armada. Conferma?
Fernández Gibbs: Non smentisco.
Vita: Un’ultima domanda: quanto i saccheggi rallentano il vostro lavoro?
Fernández Gibbs: Di sicuro hanno dato parecchi problemi, soprattutto nella capitale del Biobìo, a Concepcion, e il motivo è semplice: abbiamo dovuto mettere molto personale ad occuparsi di ordine pubblico. Nostro personale che altrimenti avremmo incaricato della distribuzione di aiuti. Un’assurdità dal momento che la delinquenza non è compito della protezione civile.


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