Politica

Il Pds, partito dilettanti allo sbaraglio

di Redazione

Caos. Le elezioni regionali del prossimo 28 marzo cominciano nella confusione. Nel Lazio non ci sarà la lista del primo partito italiano, il Popolo della Libertà. Così la candidata del centrodestra Renata Polverini rischia di correre solo grazie alla lista di Storace e a quella dell’Udc, contro la Bonino. In Lombardia è sub iudice, mentre scriviamo, anche il listino Formigoni. Se non si trattasse di elezioni democratiche, ci sarebbe da ridere. Con questo balletto di liste, listini, polverini, polveroni? Umberto Bossi ha parlato di «dilettanti allo sbaraglio», e certo una riflessione sui partiti e sulla loro organizzazione interna, democratica o meno, comunque al di fuori di regole e di leggi, andrebbe fatta. Mancanza di professionalità forse ma anche di procedure democratiche di soggetti che la nostra veneranda Costituzione prevede ma non regolamenta. Un nota bene: quando la confusione politica aumenta, i Radicali emergono (ora qui, ora là, nella commissione Vigilanza Rai o nei tribunali) con tutta la loro forza. E finiscono per imporre la loro agenda.
Eroe. Si chiamava Pietro Antonio Colazzo, 47 anni, di Galatina, in provincia di Lecce. Aveva studiato a Napoli, all’Istituto Orientale, dove aveva imparato il dari, lingua persiana. È morto durante un attacco talebano in Afghanistan, dov’era diventato il numero 2 degli 007 italiani. Alcuni politici lo hanno dipinto come un eroe, la sua telefonata alle forze di polizia afghane, durante l’attacco nemico, ha salvato molte vite e forse ha compromesso la sua. L’autopsia ha messo in luce che Colazzo è stato colpito alle spalle, si presume deliberatamente come in un’esecuzione mirata. I Talebani sapevano della sua attività di intelligence.
Maestri. Fabrizio Corona ha tenuto una lezione all’Università di Salerno. Argomento: «Il potere dei media, il caso Corona». Insieme a lui l’avvocato Giuseppe Lucibello e un paio di colleghi giornalisti. Molti gli studenti e molti i fan, che hanno riso e applaudito a Corona quando ha minacciato querela nei confronti di Berlusconi, perché, ha detto, «la battuta sui magistrati talebani è mia». Non ha risparmiato neanche i giornalisti: «Oggi i direttori si sono trasformati in passacarte e burattini alle dipendenze del potere». E la politica: «Ci si scandalizza tanto, ma gli altarini da scoprire sono sia a destra che a sinistra, senza distinzione. Le foto, comunque, raccontano fatti inequivocabili. Si può camuffare o nascondere una notizia, ma non si potrà mai modificare una foto».


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