Welfare

Care femministe, guardate un po’ più lontano

di Redazione

di Shabila Sufi Hamid
C’è poco da festeggiare. Nel mondo arabo la festa della donna non è celebrata lo stesso giorno. In Tunisia è il 13 agosto, mentre in Egitto è il 16 marzo. In Arabia Saudita non è neppure festeggiata. Da noi in India e in Kashmir l’8 marzo è una giornata speciale in cui i nostri fidanzati o mariti cercano di fare qualcosa di dolce come se fosse San Valentino. È una festa un po’ trendy che le donne di classe sociale più bassa infatti non celebrano. Forse la maggioranza di loro non ne è neppure a conoscenza. È una festa molto “in” celebrata in modo esagerato con megafeste in cui è presente un grande star di Bollywood come Shahrukh Khan o Askhay Kumar. Come in India, anche nei Paesi del Golfo, le figlie o le mogli delle famiglie reali lo celebrano in modo esagerato, sia per far vedere la loro ricchezza sia per comunicare all’esterno la loro indole occidentalizzata. Nel mondo arabo, la festa della donna è più semplice e meno sfarzosa. Io però non ci vedo nulla da festeggiare. L’8 marzo non significa nulla. È solo una scusa in cui le donne attiviste e le femministe organizzano seminari e conferenze riempite da discorsi inutili. Dove sono i risultati di questi grandi seminari? Vorrei ricordare a loro che ci sono ancora donne, almeno in India, che vengono bruciate dalle famiglie a causa della dote, che l’analfabetismo non diminuisce, che resiste l’infanticidio femminile. Cosa è stato fatto per quelle donne che sono innumerevoli rispetto alla piccola categoria sociale che celebra festa della donna nel lusso? Quando vedremo un cambiamento in tutto questo, allora avremo qualcosa da festeggiare veramente.

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