Non profit
Giuseppe Guerini, nuovo presidente di Federsolidarietà
Sostituisce Vilma Mazzocco. L'intervista
È Giuseppe Guerini il nuovo presidente di Federsolidarietà – Confcooperative. Sostituisce Vilma Mazzocco. È stato eletto da oltre il 90% dei 500 delegati espressione delle 5.500 cooperative sociali di Confcooperative che occupano 185mila persone, realizzano un fatturato di 4,5 miliardi di euro e associano oltre 200mila soci.
Guerini, 43 anni, bergamasco, è presidente della cooperativa sociale Ecosviluppo e segretario generale di Confcooperative Bergamo. Cooperatore sociale dal 1988 è anche presidente di Federsolidarietà Lombardia, la più grande delle federazioni regionali, che conta 1.097 cooperative (65% le A e 35% le B).
Quella di Guerini è una lunga storia dentro il mondo delle cooperative sociali lombarde, iniziata nel 1988 con il primo impiego da operaio. Dell’esperienza lombarda dice: «La forza e la grandezza dei nostri numeri non è fatta dalla quantità di quei numeri ma dalla qualità delle relazioni che quei numeri sapranno tradurre». Spiega che in Lombardia si respira oggi un clima di preoccupazione, per la «riorganizzazione delle politiche sociali e la complessità che ne è derivata». Ma sottolinea l’importanza del protocollo di intesa siglato con la Regione Lombardia alla vigilia dell’assemblea, un protocollo che garantisce alle cooperative di tipo B il 5% dell’importo complessivo che la Regione destina a terzi per la forniture di beni e/o servizi. «Un buon segnale, anche se sulla via lombarda al welfare noi insistiamo che la Regione capisca l’importanza dei corpi intermedi. La tentazione è quella di pensare la libera scelta come rapporto diretto con i cittadini. Invece il cittadino è davvero nelle condizioni di scegliere se accompagnato da chi costruisce relazione».
«La cooperazione sociale – ha detto il neo presidente nella sua nuova veste di numero uno di Federsolidarietà – è al servizio del paese per costruire un welfare partecipato, di comunità e che risponde sempre più e sempre meglio alle esigenze delle famiglie italiane. È in tal senso che le cooperative sociali stanno disegnando e realizzando nei fatti modelli avanzati di welfare».
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