Economia

Se anche la Ferrari diventa verde

Si chiama Hy-Kers è basata su una 599 GTB Fiorano ed è a tutti gli effetti una ibrida

di Lorenzo Alvaro

«Vedere una Ferrari di questo colore fa un certo effetto. È una vettura verde di nome e di fatto. È servito un grande sforzo tecnologico per mantenere prestazioni estreme con una vettura simile, a bassissimo impatto ambientale. Le frenate servono per recuperare energia.

Questa automobile nasce dalla lunga esperienza in Formula 1. È una vettura laboratorio, tra 3-4 anni sarà pronta nella versione definitiva» così Luca Cordero di Montezemolo ha commentato la neonata al Salone di Ginevra. In realtà contrariamente al nome il motore ha poco a che fare con la tecnologia kers usata lo scorso anno in Formula 1 (che rende riutillizzabile l’energia sprigionata in frenata), ma ha un sistema full-hybrid composto dal V12 6 litri che eroga 620 CV e 608 Nm accoppiato ad un motore elettrico da 80 kW (109 CV) e 150 Nm, fornito dalla Marelli, che pesa circa 40 chili ed è raffreddato a olio. È sistemato nella parte posteriore del cambio a doppia frizione a 7 rapporti (Getrag) e collegato, attraverso una frizione supplementare, a uno dei due alberi primari di cui quest’ultimo è composto. Ad alimentare il motore elettrico ci sono due batterie Saft (partner della Ferrari anche in Formula 1) agli ioni di litio. Pesano circa 60 chili, la loro capacità complessiva è di 3 kW/h e il sistema di controllo Bosch provvede a mantenerne la carica tra l’80% e il 30% oltre a regolare l’intervento del motore elettrico in base a molteplici parametri come il rapporto innestato del cambio, la posizione del pedale acceleratore e persino l’aderenza. Si tratta di un sistema ibrido modulare il cui peso totale è dunque di circa 100 chili con l’aggiunta di oltre 100 cv perché l’obiettivo dei progettisti a Maranello è aggiungere per ogni chilogrammo in più almeno un cavallo.

Il motore elettrico ha essenzialmente quattro funzioni: dare un contributo di potenza e coppia quando vengono richieste le massime prestazioni, riavviare il motore dopo le soste, recuperare l’energia in rilascio e frenata e soprattutto consentire la marcia ad emissioni zero per 5-6 chilometri. Nei consumi e nelle emissioni il vantaggio rilevato oscilla tra il 6% nel ciclo combinato al 10% in città, situazione nella quale una sportiva come la Fiorano, dotata di un motore capace di girare oltre 8 mila giri/min, soffre maggiormente.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA