In Cambogia apre una scuola targata Ecpat e Eurovo

Ristrutturare una scuola è sempre importante. Ridare vita ad un edificio che dista poche centinaia di metri dai bordelli e dai luoghi di spaccio, in un villaggio dove la possibilità di avere un futuro migliore sembra davvero appesa ad un filo è qualcosa di più. La scuola è a Phuom Tmey, Cambogia, a pochi chilometri da Sinahoukville. A inaugurarla c’era Letizia Taroni, referente ECPAT per il progetto di sostegno a distanza in Cambogia. ECPAT, organizzazione che combatte nel mondo lo sfruttamento sessuale dei minori, l’ha ristrutturata grazie all’aiuto di una azienda del settore delle uova, con sede in Emilia Romagna (Imola e Ravenna), il Gruppo Eurovo
«La situazione é questa», dichiara Taroni, «vi è una scuola elementare frequentata da 360 studenti, costruita in legno nel 1981 che, a causa degli agenti atmosferici e del tempo, si é progressivamente rovinata diventando quasi inagibile. L’abbandono scolastico é stato a lungo la logica conseguenza di questo stato della struttura e della carenza di attrezzature scolastiche». L’amministrazione locale e le persone che vi abitano, vivendo in baracche, non avevano la capacità di ristrutturarlo.
Il rischio era che i bambini potessero trascorre troppo tempo in strada o fossero attratti dal richiamo del secondo polo turistico della Cambogia, Sihanoukville, dove i bambini convergono dalle diverse zone della provincia per vendere souvenir e guadagnare qualche dollaro. Sihanoukville è anche la seconda meta per turismo sessuale del Paese. Circa dieci anni fa c’era una mezza dozzina di guest houses. Oggi, fra alberghi di lusso e pensioni, i posti letto sono centuplicati, e centuplicati sono i bambini sfruttati.
«Da oggi in poi speriamo in un cambiamento», continua Taroni, «per la presente e le future generazioni di questa comunità, grazie all’intervento di ECPAT-Italia, in collaborazione con il partner locale CIFA Cambogia, sostenuto e finanziato dall’azienda GRUPPO EUROVO Srl».